A cura di Maurizio Scilla
Alle Cinque Terre ho potuto fare una lunga chiacchierata con Sunmaya Budha in occasione del Kailas Fuga Elite Camp. La ventiseienne nata in un piccolo villaggio sperduto in Nepal, si è fatta conoscere in Europa grazie al favoloso secondo posto alla CCC nel 2022. Mentre l’anno successivo a Hong Kong ha vinto la TransLantau 50K by UTMB e The North Face 100 Ultra Trail. L’anno scorso si è imposta alla Swiss Peaks Marathon e al TOR30 - Passage au Malatra. Quest’anno ha già dimostrato un’ottima condizione con la vittoria con record alla Hong Kong 100 K.
Sunmaya è una ragazza abbastanza timida, ma molto determinata.
Sunmaya, sei nata in un piccolo villaggio sperduto e isolato nel Jumla District in Nepal, avresti voglia di raccontarci della tua infanzia?
Non è stata semplice, abitavamo a 2900 m di quota, quando ero piccola prima di andare a scuola aiutavo la mamma nei campi e anche quando ritornavo dovevo dare una mano. E non sempre c’era il cibo sufficiente per tutti, eravamo numerosi, ho avuto problemi di denutrizione.
Quando hai iniziato a correre?
Quando ero a scuola, all’età di 13 anni, ho avuto l’occasione di partecipare a una corsa che si teneva in un villaggio vicino, ho corso a piedi nudi e ho vinto. A 16 anni, i miei genitori volevano farmi sposare, con la scusa di continuare gli studi mi sono trasferita per potermi allenare con il Karnali Sports Club, il coach Hari Rokaya, maratoneta olimpico, mi ha ospitato a casa sua. Partecipavo a gare in pista, andavo in montagna una volta alla settimana.
Possiamo dire che la svolta è arrivata nel 2016, quando hai partecipato alla Manaslu Trail Race, una gara di 140 km in sette tappe?
Direi di sì, all’epoca continuavo ad allenarmi per gareggiare su strada e ho ricevuto l’invito per partecipare. E’ andata molto bene, perché ho finito seconda assoluta e prima donna. Da quel momento mi si è aperto un nuovo mondo. Ma non sapevo come allenarmi per il trail.
Negli anni seguenti ho potuto viaggiare, fare sperienza. Ho finito settima alla 80 km du Mont Blanc nel 2017 e prima in Oman nel 2019.
Nel 2021 hai iniziato a correre per l’Asia Pacific Adventure Team di Hong Kong.
Ryan Blair, responsabile del team mi ha dato tutto il supporto possibile, The North Face ha iniziato a sponsorizzarmi. Il coach australiano Andy DuBois ha iniziato a seguirmi dandomi tutte le dritte necessarie sia per gli allenamenti che per l’alimentazione. Mi segue ancora ora, inviandomi i programmi on line. Una volta alla settimana ci si sente per avere un quadro della situazione, per capire quali sono le mie sensazioni e risolvere eventuali problemi.
Nel 2022 ti sei fatta conoscere in Europa con un fantastico secondo posto a Chamonix alla CCC e hai centrato la top ten nei Mondiali Trail in Thailandia.
Era la prima volta che gareggiavo all’UTMB, correre la CCC è stato fantastico, non immaginavo ci fosse un clima così, tutta quella gente che ti incita sul percorso e all’arrivo, un’esperienza bellissima. Ho fatto la gara seguendo la terza ragazza, Abby Hall, dopo Champex l’ho superata e ho continuato a spingere, non conoscevo Blandine L’Hirondel, sono arrivata solo 5’ dopo di lei e entrambe abbiamo battuto il vecchio record.
Dopo mi hanno spiegato chi era, che aveva vinto i Campionati Mondiali Trail in Portogallo nel 2019 ed era un’atleta molto conosciuta.
E’ stata la gara che mi ha cambiato la vita. Ora quando gareggio so che il pubblico, i giornalisti, si aspettano un gran risultato da parte mia, è cambiata un po’ la situazione.
Quale gara mi consiglieresti di correre in Nepal?
Il primo pensiero va sicuramente alla Manaslu Trail Race, la mia gara d’esordio, assolutamente spettacolare nel mese di novembre. Sono 140 km con 7 tappe in dieci giorni. Le prime tre tappe arrivano fino a 3200 m, la quarta raggiunge i 4000 metri. Nella quinta si sale al Manaslu Base Camp ancora più in alto, con la tappa seguente abbastanza in quota. L’evento prosegue con due giorni senza cronometro dove però si sale fino a 5000 metri il primo giorno, per acclimatarsi per quello seguente dove si toccano i 5160 m, mentre l’ultima tappa è praticamente in discesa.
Altra gara veramente da fare per me è la Mustang Trail Race ad aprile, 170 km in 8 giorni e 7 tappe.
I primi 3 giorni si corre sempre tra 3000 e 4000 metri, al quarto è previsto un giorno di acclimatamento con il giorno seguente una tappa sempre attorno ai 4000 metri. Anche le tappe rimanenti sono simili alle prime. Il Mustang preserva un raro microcosmo dell’antica cultura tibetana himalaiana.
Per noi potrebbe essere un problema la quota.
Devo dire che per il Manaslu l’organizzazione ha previsto quando si toccano i 5000 m due giorni senza cronometro che riducono il rischio di avere problemi. Io però un giorno sono stata proprio male, cadevo, mi girava la testa, vomitavo, ma ai tempi ero timida e molto riservata e non ho detto nulla, per fortuna il giorno dopo stavo benissimo!
E’ cambiato qualcosa per le donne in Nepal a riguardo dello sport in questi anni?
Penso che nei grandi centri qualcosa in positivo si cambiato, mentre nei villaggi come il mio è ben radicata la vecchia mentalità, la donna deve occuparsi della casa, dei campi, deve vestirsi in modo adeguato e sposarsi molto presto.
Hai iniziato la stagione con il nuovo record nella Hong Kong 100 Ultra Trail Race (102 km 4880 m in 11h11’47”), pensavi di essere così in forma?
Sono molto contenta, non me l’aspettavo. Sono partita con una tattica in mente ben precisa, dovevo mantenere il mio passo, non mettermi a seguire le altre atlete e aspettare la fine per vedere come sarebbe finita e ha funzionato.
Quanto è importante il supporto di Kailas?
La collaborazione è nata l’anno scorso, loro mi sono molto vicini, vengono incontro alle mie necessità, mi supportano in tutto e si è creato un bellissimo rapporto. Anche con gli altri atleti del team c’è molta stima e sembra di essere in una famiglia.
Quali sono gli obiettivi 2025?
Ritornerò alla CCC, l’anno scorso ho avuto una giornata negativa, quindi voglio tornare per
fare una bella gara, anche se sono consapevole che il livello è sempre più alto.
A fine settembre andrò ai Campionati Mondiali Trail in Spagna e poi tornerò in Nepal per allenarmi e andare a trovare i miei parenti.
E prima della CCC?
Partirò per la Cina, dove parteciperò alla 60k Panda Trail. Poi penso ad aprile un altro trail in Cina, rimarrò lì fino a metà maggio, poi tornerò in Nepal ad allenarmi per arrivare pronta e riposata alla CCC. L’anno scorso ho viaggiato troppo, troppe gare, quest’anno sarà diverso.