CORRERE QUANDO FA FREDDO

di Francesca Cantaluppi

infermiera presso ASST LARIANA-SANT'ANNA di Como in Medicina d'Urgenza ed Osservazione del Pronto Soccorso

Specializzata in Medicina di Montagna presso l'Università di Padova
 

FREEZING! Solo la parola ci dà una sensazione di congelamento. C’è chi si considera un eroe per aver oltrepassato la porta di casa SOLO con la punta del naso scoperta e chi, invece, decide di testare i limiti umani in un AMBIENTE ESTREMO.

 

Abbiamo letto di recente di imprese che hanno visto coinvolti atleti italiani in ambiente gelido, in Jacuzia, la regione più fredda della Siberia. Parliamo di Paolo Venturini (Gruppo Sportivo Fiamme Oro) che ha deciso di correre a temperature artiche, nel luogo abitato più freddo del Pianeta, fra Tomtor e Ojmjakon. Venturini ha percorso 39 km in 3h54’ correndo a temperature che hanno toccato -52,6°C. La prova è stata preparata con l’ausilio di un’équipe dedicata con medici specializzati in Medicina dello Sport e del Freddo, uno staff tecnico che ha sviluppato abbigliamento e materiali specifici, una squadra che lo ha seguito nell’intera traversata, per valutarne in continuo la sicurezza di un’impresa che non risulta avere precedenti documentati. Da non imitare, ma da osservare con interesse.

Va anche ricordato che poco meno di un anno fa, a febbraio 2018, si erano avventurati nella stessa regione i due alpinisti innamorati degli 8000 himalayani, Simone Moro e Tamara Lunger, per un’avventura altrettanto fredda, ma di diversa impostazione. Moro e Lunger avevano infatti compiuto la prima scalata invernale del Pik Pobeda, che pur misurando solo 3003 m slm (è comunque la montagna più alta della Siberia) presenta lunghe tappe di avvicinamento che i due alpinisti hanno affrontato senza supporto diretto, se non quello degli abitanti locali che hanno offerto loro accoglienza nell’insediamento più vicino. Sottolineando come l’esplorazione può avvenire anche in orizzontale, Simone racconterà l’avventura poi nel libro “Siberia -71°C. Là dove gli uomini amano il freddo”.

 

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Noi di certo non dobbiamo cercare di raggiungere il “freddo siberiano” ma da buoni appassionati di trail, essenziali e leggeri, dobbiamo esser in grado di gestire anche gli allenamenti al freddo, soprattutto in questo periodo di magra del calendario agonistico!

Corriamo SI! Ma attenzione a non correre anche rischi, come quello di IPOTERMIA!

L’ipotermia incombe su chiunque frequenti le zone di montagna, in cui la temperatura dell’aria diminuisce di 1°C ogni 150 m di salita ed in cui il potere di raffreddamento del vento (Wind Chill) è significativo. Si parla di ipotermia quando la temperatura corporea scende al di sotto dei 35°C. Con l’avvicinarsi dell’inverno il rischio è più tangibile! In quota e di notte, il rischio c’è in tutte le stagioni, mentre in inverno si può avere anche al livello del mare.

L’ipotermia può essere lieve, moderata o grave. L’aria fredda respirata può portare a problematiche alle alte e basse vie respiratorie. Potrebbero esserci principi di congelamento alle estremità od alle zone del corpo non accuratamente protette o “fin troppo” (come per esempio: mettere due paia di calze, potrebbe creare uno spazio ristretto e quindi diminuire la circolazione!). L’ipotermia non è correlata solo ai gradi della temperatura ambientale ma può essere scatenata dal vento, dalle precipitazioni atmosferiche, dall’abbigliamento bagnato (umidità) e/o sudato, da traumi e quindi dall’impossibilità al movimento, dall’eccessiva stanchezza, dall’uso di droghe ed alcol e con il “passare degli anni”, dalla riduzione dei sistemi di termoregolazione.

Impariamo con prudenza e gradualmente ad abituarci al freddo; non lesiniamo sul materiale tecnico che portiamo con noi: è allenante anche il “peso” dello zainetto, ricordate l’articolo “Trail Running e materiale obbligatorio” ed esercitiamo progressivamente anche lo stomaco a nutrirci e idratarci regolarmente con il freddo.

Non aspettiamo che i denti inizino a sbattere, che la cute impallidisca, che le labbra si tingano di blu e che la mente si addormenti.

Se fa troppo freddo ricordiamoci che anche il riposo è parte del gioco. Godiamoci la nevicata dal divano di casa eriscaldiamocicon una bevanda calda!