Luis Alberto Hernando – 10 e lode
Vince sul lungo, vince sul corto, vince sul tecnico, vince sullo scorrevole, vince in salita, vince in discesa. Sarebbe arrivato "uno" anche se i Mondiali di Trail li facevano in retrorunning. Semplicemente incredibile. Simone Brogioni, nostro inviato sul percorso, al 31° ha anche il coraggio di scriverci “Hernando settimo, affaticato”. Invece gli agnellini pascolano fino al 60°, poi arriva il lupo cattivo. Ha fatto una gran cosa, ed è inutile parlare di chi non c’era: lui è tre anni che c’è, ed è tre anni che sale sul gradino più alto.
Thomas Evans – 9
Bravo davvero, e dimostra che la grande annata all’UTWT non era un fuoco di paglia. È l’unico che parte al ritmo assurdo di Zach ma riesce a tenere davvero bene fino in fondo quando tanti più esperti di lui si squagliano al sole valenciano. Un bronzo che vuol dire tanto per il giovane Tom, ma ancora di più per la squadra britannica, che porta in regalo di nozze al Principe Henry un argento insperato, relegando i francesi al terzo gradino e due mesi di Maalox.
Mario Mendoza – 7
Non male davvero, Mario è riuscito a dare continuità e dimostra di essere lì coi migliori anche in Europa su un terreno comunque ostico. Gara regolare e tre posizioni più in alto dello scorso anno, di nuovo primo statunitense, un biglietto per la Western in tasca: è il suo momento, se riesce a gestire bene anche la tripla cifra, abbiamo un nuovo fenomeno. Sulla carta, è uno dei pochi a poter contrastare il dominio dei Coconino Cowboys.
Zach Miller – 6,5
Lo so che sta simpatico a tutti, ma il giochino del "parto a fuoco e poi vediamo" sta diventando quasi noioso. Comunque finisce, e comunque entra nella top ten, quindi tanto rispetto. Ma viene il dubbio che quella sia davvero la sua posizione e che non abbia quello che serve per fare davvero gara da protagonista. Mezzo voto in più per aver animato la gara e portato all’esplosione totale Spehler, Court, Tamang e chiunque abbia cercato di imitarlo, tranne il buon Tom Evans. Unico ed irripetibile.
Sebastian Spehler – 5
Vedi sopra: ha senso andare fuori e cercare di seguire uno che è conosciuto per essere assolutamente folle nella gestione di gara? Non sempre: tanto per dire, a metà gara il secondo classificato Cristofer Clemente, veleggiava in ventisettesima posizione, mentre il buon Seb aveva già finito gara e benzina, lasciando il team francese senza una pedina importante. Meditate gente, meditate.
Ragna Debats – 10
Si può dare di meno alla Campionessa del Mondo? No, e allora dieci per l’olandese volante, che mette il turbo e riesce a fare quel passo in più che le permette di vincere e conquistarsi la ribalta con una gara perfetta sempre in conduzione. Se contiamo che nel frattempo il marito si vince Transvulcania… ci sarà da festeggiare a casa Debats.
Claire Mougel – 9
In una squadra piena di talenti, sembrava quasi passare inosservata: punteggio ITRA bassissimo, nessun risultato di spicco sulla distanza. Eppure, nella parte più dura di gara, ha staccato tutti ed è andata a riprendersi le spagnole Arenas e Maiora. Viene dallo sci di fondo come un altro francese che qualcosa di buono ha combinato, Xavier Thevenard: se il buongiorno si vede dal mattino…
Clare Gallagher – 6,5
Ci si aspettava qualcosa di più dalla favorita della redazione, inutile nasconderlo. Dopo la bella vittoria alla CCC, credevamo di vederla davanti a battagliare con spagnole e francesi. Invece non fa mai gara se non nell’ultima parte dove rinviene decisa assieme alle sue compatriote Gerbin e Little, entrando comunque nelle dieci e dimostrando che non bisogna mai mollare. Resta comunque a 40 minuti dalla Debats, che è un’eternità.
Anne-Marie Madden – 5
Scambio di messaggi tra me e Rick: “Rick, ma la Madden cos’ha oggi?” “Boh, ha detto che provava a fare gara di testa, o la va o la spacca”.
Com’è andata? La seconda che hai detto. Rispetto per averci provato, ma su questa distanza e su questi percorsi… serve qualcosa di più della volontà.
Gli italiani
Che qualcosa non ha funzionato, è evidente.
Tolto un Andrea Macchi davvero in grande spolvero (voto 8), che si è messo dietro tanti bei nomi internazionali ed ha dimostrato di potersela giocare ad altissimi livelli, per i maschietti poco altro: Borgialli si prende il poco gratificante titolo di primo ritirato al km 13, Wegher lotta con l’influenza ma soccombe, Fantuz e Pizzatti con problemi vari non sono mai nel vivo, Zanchi vittima di un colpo di caldo, da subito resta nelle retrovie. Anche tra le donne, ci aggrappiamo alla Mongelli (voto 7) ventiquattresima e Alessandra Boifava (voto 7) che chiude al trentesimo posto. Chiara Bertino decisamente più indietro, come Lisa Borzani in giornata veramente negativa.
A squadre siamo tredicesimi con gli uomini e decimi con le donne: ci sarà da lavorare duro per i tecnici, bisogna davvero ricostruire da zero e cercare di creare un sistema che metta i migliori in grado di crescere. In bocca al lupo!