Si è appena conclusa la lunga settimana del Sommet del Trail 2019 con base a Chamonix intorno al Monte Bianco, con l'Ultra Trail du Mont Blanc e il nutrito programma di gare di "contorno": MCC, TDS, OCC, CCC e PTL.
Vediamo com'è andata.
MCC
Ultima nata della famiglia UTMB. Percorso di 40 km con 2300 m+ con partenza a Martigny-Combe (Svizzera) e arrivo a Chamonix. Questa gara ha lo scopo di rafforzare i rapporti tra le tre nazioni, tant'è che i volontari e gli abitanti dell’Espace Mont-Blanc usufruiscono di una priorità al momento dell'iscrizione.
La vittoria in campo maschile è andata allo svizzero Cesar Costa (3:40:46), che ha preceduto il francese Guillaume Adam (3:51:49) e lo spagnolo Pau Zamora Perez (3:53:27). Mentre tra le donne si è imposta la francese Laure Desmurs (4 :41 :25), secondo gradino del podio per la polacca Paulina Wywloka (4 :42 :01), terza l’italiana “cittadina del mondo” Cecilia Flori (4:47:36).
© UTMB® 2019
TDS
Mercoledì è il turno della TDS, sicuramente la più tecnica e più dura delle gare UTMB, quest’anno nuovo tracciato con più km e dislivello, 145 km e 9100 m+.
Tra gli uomini bella gara combattuta fino alla Gittaz (75 km circa), poi lo spagnolo Pablo Villa Gonzalez ha cambiato ritmo e si è presentato in piazza a Chamonix dopo 18:03:06, con quasi un’ora di anticipo sul tempo previsto. La lotta per il podio sembrava una questione da risolvere tra il russo Dmitry Mityaev e il norvegese Hallvard Schjølberg ma non è andata così. Il russo, autore di una bel finale riusciva a conquistare il secondo posto in 18:16:16, migliorando il terzo posto dell’anno scorso. La vera sorpresa è venuta dal francese Ludovic Pommeret, che dopo 20 km era solo ventottesimo. Il quarantaquattrenne transalpino ha dimostrato ancora una volta di essere ancora super competitivo e capace di una gestione di gara semplicemente perfetta che lo ha portato nella discesa verso Les Houches a raggiungere Schjølberg e staccarlo nettamente nel tratto verso Chamonix. 18:37:13 il tempo di Pommeret, quarto Schjølberg, quinto posto per l’altro francese Gregoire Curmer. Appena fuori dalla top ten Giulio Ornati che chiude con un buon undicesimo posto.
Tra le donne, prima parte di gara con 3 protagoniste, la svizzera Kathrin Götz, la statunitense Hillary Allen e la francese Audrey Tanguy. Nella discesa verso Bourg Saint Maurice, si staccava la svizzera. Nella salita verso il Fort de la Platte la francese ha dimostrato di essere irresistibile, ma la yankee l’ha insediata fino a Les Contamines. Poi sulla salita al Col Tricot la francese ha cambiato ritmo ed ha tagliato il traguardo dopo 21:36:15, secondo posto per la Allen in 21:56:46 e terzo per la Götz in 23:46:37, che ha nettamente ceduto nel finale. Quarta la svedese Anna Karlsson, quinta Manuela Vilaseca. Nella prima metà della gara ci hanno fatto sognare due azzurre, la vicentina Francesca Pretto e la valdostana Sonia Glarey. La Pretto è andata poi in crisi e si è ritirata, mentre lo scricciolo valdostano nonostante i problemi fisici ha fatto di tutto per chiudere la prova e ha chiuso diciannovesima. Bella prova regolare per Emanuela Scilla Tonetti che ha chiuso in quattordicesima posizione.
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OCC
La partenza è stata data giovedì dal comune svizzero di Orsières, nel cuore del Valllese, la gara che è nata nel 2014 prevede 55 km e 3500 m+.
Bella battaglia tra il norvegese Stian Angermund Vik e l’iberico Andreu Simon Aymerich, a spuntarla alla fine è stato il norvegese, quarto nella classifica ITRA, 5:19:24 il suo crono finale, mentre lo spagnolo ha chiuso in 5:20:46, podio completato dal cinese Tao Luo in 5:25:24. Quattordicesimo posto per il nostro Riccardo Montani.
Tra le donne gara di testa per la neozelandese Ruth Croft, già vincitrice l’anno scorso, vittoria mai in dubbio e tempo finale di 5:50:14 per lei. Secondo posto per la spagnola Azara Garcia De Los Salmones in 06:08:04, mentre il terzo posto è andato alla giapponese Yuri Yoshizumi in 6:16:31.
CCC
Luis Alberto Hernando Alzaga prende il comando dopo 30 km, mantiene la posizione per 70 km e va a vincere la CCC di 101 km e 6100 m+. Il fuori classe spagnolo ha terminato in 10 ore, 28 minuti e 49 secondi. Il francese Thibaut Garrivier alle sue spalle in 10:39:01. Jiri Cipa, Repubblica Ceca, terzo in 10:45:37. Completano la top ten nell’ordine Ivan Camps (SPA), Jiasheng Shen (CIN), Juan Jose Somohano (SPA), Sam McCutcheon (NZ), Clemente Mora (SPA). Primo degli italiani Stefano Rinaldi 21° in 12'01'25".
Vittoria nella gara femminile per l’olandese Ragna Debats, la vincitrice della Royal Ultra Sky Marathon di Ceresole e leader delle Skyrunning World Series, in 12h10'33", seguita dall’americana Amanda Basham in 12h27' e dalla francese Camille Bruyas terza in 12h34'.
L'atleta cinese Jiasheng Shen aveva aperto le danze con un vantaggio enorme all'inizio della gara. Questa sembra essere la tattica di molti corridori cinesi che hanno iniziato le gare UTMB con un ritmo aggressivo. Ma ciascuno di loro finora, incluso Jiasheng, ha dovuto poi lottare duramente per arrivare in fondo, o addirittura cedera all'abbandono.
UTMB
Senza Kilian e D’Haene, senza Walmsley e con Zach Miller che parte tranquillo… che UTMB poteva essere? Una noiosa sfida tra soliti noti? No perché grazie allo spagnolo Pau Capell è stata una delle più belle gare di sempre intorno al Bianco. Certo non per i colpi di scena al comando, dato che il nostro si è messo in testa sin dal primo chilometro e l’ha dominata fino alla fine. Dapprima davanti a una schiera di cinesi e statunitensi, saltati uno ad uno, poi a fare i conti con un Thevenard (non un atleta qualunque uno che l’Utmb l’ha vinta tre volte ed è l’unico che ha vinto pure tutte le altre gare in programma: CCC, TDS, OCC) tenuto comunque e sempre a distanza di sicurezza. Pau non ha concesso un sorriso per 169 km, poi gli ultimi mille metri ha tirato fuori una simpatia, una gioia e una voglia di festeggiare che hanno conquistato il pubblico del sabato pomeriggio di fine agosto a Chamonix.
20 ore e 19 minuti una delle migliori prestazioni di sempre per compiere 170 km con 10.000 m+. Pau non si è accontentato di vincere, lo ha fatto da campione.
Ph. Marta Bacardit
Alle sue spalle il metronomo francese, autore di una gara perfetta, Xavier Thevenard che con 21h07’ quest’anno deve accontentarsi di una seconda piazza da aggiungere al suo nutrito palmares. Terzo il neozelandese Scott Hawker che invece con questo piazzamento fa sicuramente il risultato migliore della sua carriera: 21h48’ per lui. Completano la top ten: Owens, Symonds, Lopez, Wong, Obara, Dominguez Ledo, Grangier.
Ph. Christophe Pallot
Gara un po’ più movimentata al femminile con la cinese Miao Yao al comando fin dopo Courmayeur, poi seconda dietro alla statunitense Courtney Dauwalter che dopo averla a lungo tallonata approfitta della defaillance dell’atleta orientale e si invola a condurre senza altre rivali fino all’arrivo trionfale in Chamonix con uno splendido 24h34’ (lontana dalla Bosio dei tempi d’oro ma pur sempre terzo crono di sempre e seconda miglior donna di sempre). Alle sue spalle tengono duro per un po’ Kotka e Pascall, ma alla fine avranno la meglio per salire sul podio la svedese Kristin Berglund (25h34’) e la spagnola Maite Maiora Elizondo (25h41’). A completare la top ten: Ekaterina Mityaeva, Beth Pascall, Katie Schide, Elise Delannoy, Rory Bosio, Ildiko Wermescher, Delphine Avenier.
Bello vedere top ten con atleti di provenienze così varie, soprattutto al maschile con Nuova Zelanda, Ecuador, Hong Kong e Giappone. Grandi assenti nella gara maschile sicuramente gli Usa, con tanti campioni al via e una miglior performance a dir poco mediocre: 19° posto di Jason Schlarb. Altra delusione importante dagli atleti cinesi, partiti tutti alla grande, ma fuori, seppure di un soffio, da entrambe le top ten.
Sui risultati degli italiani purtroppo quest’anno non c’è molto di cui gioire. Pochi top al via e ancor meno al traguardo. Primo degli uomini Daniele Fornoni 117°. Tra le donne va segnalata la bella prova di Giulia Vinco, 13a in 30h03’!