IL RECAP DEI MONDIALI DI INNSBRUCK

A cura della Redazione

 

E’ stata una settimana intensissima quella passata, quella più importante dell’anno per il mostro mondo, insieme a quella dell’UTMB.

Per la prima volta tutte le gare hanno avuto una copertura video a dir poco spettacolare che ci hanno permesso di viverle come se fossimo stati sul percorso.

Per i colori azzurri  si deve parlare di un mondiale più che positivo, se guardiamo anche solo al medagliere, senza considerare tutte le altre prestazioni di ottimo livello.

 

italia

 

Queste le medaglie conquistate dall’Italia:

  • Short Trail Men 3° Luca Del Pero
  • Short Trail Men Team Italia 2a
  • Long Trail  Men 2° Andreas Reiterer
  • Long Trail Men Team  Italia 3a
  • Long Trail Women Team Italia 3a
  • Mountain Classic Junior Women Lucia Arnoldo 3a
  • Mountain Classic Men Team Italia 2a
  • Overall Team Italia 2a

 

podio short

 

Riviviamo questi mondiali dal punto di vista di Francesco Rigodanza, partendo dallo Short Trail:

RIASSUNTONE TRAIL SHORT

- I primi 5 minuti sono stati dominati da Marten Bostrom (FIN) Oscar Claesson (SWE) e Tria Saputra (INA), poi rispettivamente 43°, 49° e DNF in gloria.

- I primi 15 km sono un susseguirsi di stradine, rotonde, sottopassi, sembrerebbe molto brutto e corribile ma si scoprirà che sono solo i km da paragone per meglio valorizzare la parte finale.

- “Ehi sono curioso di vedere che gara in rimonta farà Stian Angermund (NOR) anche questa volta! Come è messo?” “Ora sono al 10° km ed è primo!” “Ah…”

- Con le riprese del km 25° ho prenotato le vacanze ad Agosto a Stubai.

- Tutti a gasarsi per Laura Hottenrot (GER), 3° a metà gara, 4° il giorno prima nel vertical, e chiedersi “ma ha 45 nelle gambe?”

- Judith Wyder (SUI) è prima dal primo km e ha deciso che vorrebbe scrivere, dopo l’ictus del 2019, la pagina di sport più bella di oggi.

- Con le riprese del km 35° ho cercato lavoro a Innsbruck.

- Con gli ultimi 10 km di Luca Del Pero, in rimonta da 6° a podio, ho fatto un lavoro di potenza aerobica stando seduto davanti al PC.

- Laura Hottenrot (GER), aveva 36 km nelle gambe.

- Negli ultimi 5° km di Luca Del Pero ho tenuto premuto la freccia “su” della tastiera nella speranza che funzionasse da acceleratore come fosse un videogame di F1.

- La strategia di Clementine Geoffray (FRA) è stata “ora sto un minuto dietro alla prima per 35 km e la consumo di ansia!” Ha funzionato.

 

Stian Angermund vince, pochi mesi dopo il Mondiale 2022, il suo secondo titolo iridato. Sorpresa di giornata Thomas Roach (GBR), che prima di quest’anno come miglior risultato aveva un 15° a Sierre-Zinal ma a 43 anni, lui che vive ad Innsbruck, decide di prendersi il secondo posto sul gradino del podio. Terzo, in una gara tutta in rimonta, a pochissimi secondi dall’argento, facendo saltare sul divano i 10000 che guardavano la diretta live in Italiano , Luca Del Pero, che porta così all’Italia la prima medaglia di questo rassegna iridata.

Clementine Geoffray fino ad oggi era una di quelle atlete francesi note solo ed esclusivamente tra le gare locali. Da oggi è campionessa del mondo di Trail. Due minuti dietro Judith Wyder, che a lungo aveva sognato il titolo iridato, lei che 9 anni fa ne vinceva uno ma di orienteering. Terza, ben quindici minuti dietro le prime due, Theresa Lebouf (SUI). 11° Cecilia Basso, prima delle Italiane.
Grazie al 3° posto di Luca del Pero, il 6° di Francesco Puppi e il 15° di Cristian Minoggio, l’Italia vince l’argento a squadre dietro la Gran Bretagna.
In campo femminile, oltre al titolo individuale, la Francia si prende anche quello a squadre. Le ragazze italiane concludono in 6° posizione, appena dietro alla Spagna.

 

roubiol

 

Il giorno dopo si correva il Long Trail, questo quello che è successo visto sempre da Francesco Rigodanza:

RIASSUNTONE TRAIL LONG

- Sono partiti così forte che Zach Miller al primo intertempo è solo 20°.

- La tattica di Marcella Vasinova è “non mi ricordo se sono 35 o 85…”

- La diretta Live del Mondiale come nuova forza di tossicodipendenza.

- Al 35°km Andreas Reiterer è passato in testa regalando agli appassionati italiani 50 km di controllo ossessivo degli intertempi.

- Grazie ai cameramen sembra di essere lì con gli atleti, quasi a sentirne il fiatone, anche se in effetti è proprio quello del cameraman.

- L’ultima volta che Germania e Francia hanno lottato duramente come nella gara femminile c’è andato di mezzo il Belgio.

- Questo è esattamente il percorso di uno stracavolo di Mondiale di Trail in Montagna.

- Mi attendo un comunicato di protesta di Confindustria sulla decisione di fare un Mondiale Trail durante un venerdì lavorativo.

- Quando Benjaimin Roubiol ha superato Andreas Reiterer sull’ultima salita si è rotto il microfono del pc.

- La chat di YouTube è un bar di un paese in cui ci si conosce tutti.

- Martina Valmassoi ha la capacità di sorridere a tutti i tifosi e inveire in veneto ad ogni strappetto.

- Inizio a pensare ci siano più cameramen che atleti.

- Gli statunitensi hanno preso il “correre di squadra” un po’ troppo letteralmente.

 

Marion Delespierre (FRA) e Benjamin Roubiol (FRA) sono i nuovi campioni mondiali di Trail Long.

Andreas Reiterer è vice-campione del mondo. È impressionante che dalla CCC 2022 Andreas non sia mai sceso dal podio di una competizione internazionale.

Martina Valmassoi conclude in quarta posizione il suo mondiale. Che, dopo un lungo periodo di fermo per incidente, neanche ci doveva essere qui a Insnbruck.

Oltre a loro l’Italia si porta a casa due bronzi a squadre grazie a Andreas Reiterer (2°), Davide Cheraz (15°) e Philipp Ausserhofer (23°) e Martina Valmassoi (4°), Giuditta Turini (13°) e Marina Cugnetto (16°). 

Era il mondiale di cui avevamo bisogno.

 

 

Per chiudere in bellezza, le interviste ai medagliati Luca Del Pero e Andreas Reiterer.

LA MEDAGLIA DI BRONZO DI DEL PERO "NON CI CREDO ANCORA"

del pero

Luca Del Pero ci ha stupiti tutti con una gara a dir poco fantastica che l'ha portato alla medaglia di bronzo.

Il tuo pronostico pregara per il podio era stato: Angermund/Albon/Magnini, che effetto ti fa essere su quel podio?

“Faccio ancora fatica a crederci! In partenza sarei stato contento di una top 20. Poi in gara quando ero attorno alla decima posizione, mi son detto”O salto per aria o sto facendo qualcosa di incredibile. Quando vedevo che continuavo a recuperare posizioni, prendevo fiducia in me stesso, è stato bellissimo!”

Hai avuto una gestione di gara a dir poco perfetta, una progressione in classifica continua, ancor più da sottolineare vista la tua prima esperienza su queste ore di gara, raccontaci la tua gara.

“Pensavo di prendere 20/25’ da Stian e invece sono lì a 3’, addirittura recuperando sul finale, non so nemmeno come abbia fatto! In quanto alla gestione non sapevo come mi sarei comportato su una distanza del genere. Prima d’ora la gara più lunga che avevo corso, è stata Zegama che però era 20’ in meno. Quando ho passato le tre ore e mezza e stavo ancora bene, mi sono rincuorato e ho deciso di proseguire con il mio passo regolare”

In gara quando eri lì che battagliavi con nomi come Baronian, Albon , il tuo compagno Francesco, cosa pensavi?

“Quando ho raggiunto Francesco, mi ha urlato “Credici, caxxo credici!”. Vedevo appena davanti Baronian, Albon, Witek, allora ho iniziato a spingere e uno dopo l’altro li ho superati ed è stato meraviglioso, senza dimenticare il tifo dei compagni di squadra ai ristori e gli amici sul percorso, qualcosa di indimenticabile!”

 

LA MEDAGLIA D'ARGENTO ANDREAS REITERER RACCONTA LA SUA GARA

andreas

7 mesi dopo la medaglia conquistata in Thailandia, l’altoatesino Andreas Reiterer si è reso protagonista di un’altra prova eccezionale che gli ha permesso di salire sul secondo gradino del podio nella gara più importante dei mondiali di Innsbruck, dimostrando in modo definitivo di essere nell’élite mondiale del trail running.

Ti abbiamo visto al traguardo felicissimo, sei contento della tua gestione di gara?

"Sono molto contento, penso di aver gestito bene la gara. Durante la seconda salita, mi sono girato e non ho visto gli altri favoriti (Hannes Namberger,Thibaut Garrivier, Nicolas Martin) e mi son detto “Adesso provo”.

Così sono andato via e mi è andata bene tutta la giornata. Sono andato in crisi solo sull’ultima salita di 400 m".

Cosa hai pensato quando ti ha superato Benjamin Roubiol che in quel momento saliva a un ritmo elevatissimo?

"Quando mi ha superato, ho pensato di attaccarmi dietro, ma non aveva senso perché aveva due marce in più. Fino a prima della crisi, ero convinto di poter vincere, ma comunque sono molto soddisfatto!"