In visita al Footwear Division SALEWA di Montebelluna

A cura di Matteo Grassi

SALEWA, marchio leader in Europa per l'attrezzatura e l'abbigliamento da montagna, non ha bisogno di grandi presentazioni. Così come non ha bisogno di presentazioni il distretto della scarpa sportiva di Montebelluna in provincia di Treviso, una sorta di Silicon Valley dell'industria calzaturiera dello sport e del tempo libero (si parla di quasi 15.000 addetti).

È dal 2005 che il marchio altoatesino ha fondato il Footwear Division nel cuore del distretto calzaturiero, vantando così ad oggi oltre 10 anni di esperienza ed attività e un gruppo di lavoro, formato da circa 30 persone, che ha creato le collezioni di scarpe da alpinismo e trekking, ma anche scarponi da sci e scarpe da running per il marchio Dynafit (che fa parte dello stesso gruppo proprietario).

Per conoscere da vicino la nuova linea di scarpe “leggere” da montagna, sviluppata in collaborazione con MICHELIN® Technical Soles per quanto attiene la suola, siamo stati invitati a visitare l'azienda e incontrare i tecnici che hanno ideato, sviluppato, e prototipato il progetto, oltre che naturalmente anche per poter testare il prodotto sul campo.

Ma andiamo con ordine.

ALPINE SPEED - Mountain Training

Cominciamo dalla filosofia del prodotto: per chi è stato studiato e per quale utilizzo?

Il presupposto è che c’è sempre più interesse per la qualità della vita, per il benessere fisico e spirituale. E per raggiungere quest’obiettivo c’è chi cammina, chi corre, e chi suda in palestra.

Ma le montagne non sono solo un luogo di ispirazione spirituale, sono anche l’ambiente ideale per allenarsi. Che si tratti di un’escursione a ritmo sostenuto, di una corsa su tecnici sentieri rocciosi o di una serie di ripetute in salita, c’è l’obiettivo comune di migliorare le proprie prestazioni e la propria resistenza per diventare più forti fisicamente e mentalmente.

Ed è con “Alpine Speed” che Salewa risponde a questa nuova generazione di appassionati di montagna.

Michelin

Nella collezione Footwear 2016 ci sono due nuove scarpe ideate apposta per questo concetto e con questo obiettivo, sono le Lite Train (più leggere e veloci) e le Ultra Train (un po’ più robuste e protettive) progettate entrambe attorno alle suole che Michelin ha sviluppato in esclusiva con Salewa.

È da qualche tempo che si assiste ad un interesse reciproco tra produttori di pneumatici e produttori di scarpe sportive. Anche l’azienda francese non è nuova a questo genere di “esportazione” del proprio know-how, che consente di sviluppare mescole e disegni di suola del tutto innovativi rispetto alle tradizionali suole a tasselli. Il progetto nato e sviluppato attorno al concetto di “alpine speed” rielabora i disegni di tasselli già impiegati nel campo del motociclismo e della bike che meglio hanno risposto agli input prestazionali.

In particolare la suola “Lite” è stata concepita per una migliore risposta in presenza di fondi morbidi, quali l’erba, la terra e il fango. Mentre la suola “Ultra” per fondi più solidi, compatti ed abrasivi, come le ghiaie e le rocce.

In entrambi i casi la tecnologia della gomma (mescola OC Compound) garantisce una lunga durata contro l’usura, nel pieno rispetto della filosofia del marchio Salewa che crea prodotti pensati per durare nel tempo.

Senza entrare troppo nei dettagli tecnici (che svilupperemo nei prossimi test prodotto specificamente dedicati) va richiamata la particolare e innovativa composizione dell’intersuola costituita da due layer con diverso spessore e diversa composizione. Dalla combinazione di questi risulta un’intersuola unica (non incollata, ma fusa) in grado di dare una differente risposta di assorbimento e reazione nei vari punti di contatto con il terreno, che, va ricordato, non è mai omogeneo come nella corsa su strada, ma può avere diversi gradi di sollecitazione.

Tanta tecnologia

Oltre al progetto specifico per la suola e l’intersuola sviluppato con Michelin queste scarpe sono dotate di numerose soluzioni tecnologiche, tra cui il 3F Total System che garantisce calzata e supporto ottimali in una struttura seamless ultraleggera, che le rendono non solo molto interessanti, ma anche molto performanti, molto leggere (260 e 285 grammi rispettivamente!), molto confortevoli e molto piacevoli alla calzata.

La Prova sul campo

La prova sul campo è stata l’occasione migliore per testare quanto avevamo visto e sentito fino a quel momento in chiave teorica. Ma anche per poter approfondire con domande e richieste di ulteriori informazioni proprio mentre si ricevevano i feedback diretti dall’impiego della scarpa. Insomma va riconosciuto che questo esperimento è stato non solo originale, ma anche molto coraggioso da parte della struttura commerciale e tecnica di Salewa che non ha risparmiato nulla al nostro giudizio e si è messa letteralmente in gioco.

Va anche detto che la prova non è stata una prova pro-forma, ma una vera e propria corsa di oltre un’ora di durata sulle vicine prese sterrate e sui sentieri argillosi e scivolosi del Bosco del Montello. Fatalità ha voluto infatti che avessimo a disposizione proprio l’unica ora di bel tempo in una giornata caratterizzata da continui acquazzoni. Per cui la prova si è svolta sul fango, sull’erba e sulle rocce bagnate, offrendo così le “peggiori” condizioni per il grip e per il comfort della tomaia.

Senza voler anticipare troppo rispetto alle schede test che pubblicheremo prossimamente possiamo però dare un giudizio generale che, limitatamente all’uso contenuto nell’arco di una sola prova, non può che essere eccellente.

E per finire, è stata un po’ come una ciliegina sulla torta, la presenza del grande atleta Aaron Durogati, testimonial di Salewa. Aaron ci ha accompagnato anche nella prova in esterna, e correndo fianco a fianco abbiamo colto l’occasione per conoscerlo meglio e fargli una breve intervista!

 

AARON DUROGATI

30 anni, nato a Merano (Bz), dove vive.

Aaron che tipo di sportivo sei?

Bella domanda! A cui però non saprei dare una risposta, perché pratico molti sport diversi: volo con il parapendio, corsa, ma anche sci…

Ho iniziato a volare a 6 anni, col mio papà, a 15 anni da solo, poi ho fatto gare di sci fino ai 18 anni e solo recentemente, circa sei anni fa ho scoperto la corsa.

Interessante. Ma perché la corsa?

Per preparare la X-Alps, la traversata delle Alpi che si svolge ogni due anni da Salisburgo a Monaco. È una gara a inviti, in cui è importante saper volare, ma anche spostarsi velocemente a piedi. Io sono abbastanza forte in entrambe le cose, solo che devo migliorare ancora un po' nella parte di strategia.

Qual è stato il tuo miglior piazzamento, e quali i tuoi prossimi obiettivi?

Ho vinto gare e fatto piazzamenti importanti tra cui il 2° posto alla X-Pirenei, e alla X-Alps ho concluso una volta 7° e una volta 6°. Mi piacerebbe però vincerla. Vediamo cosa riesco a fare il prossimo anno. Intanto quest'anno si torna a volare sui Pirenei.

 

Spiritotrail 89 giugno 2016