Probabilmente nessuno di noi era così ingenuo da credere che il trail ne fosse esente.
Tutti gli sport sia quelli praticati a livello professionistico che dilettantistico sono ammalati dell'inguaribile vizio di prendere scorciatoie, aiuti e additivi per raggiungere la prestazione agognata, quella che da sola non arriva o che tarda semplicemente ad arrivare. Sì perché anche nello sport vale la regola del successo, del risultato ad ogni costo che prima di tutto ti dà uno status, ma anche dei privilegi. E allora c'è chi lo fa per danaro, chi per farne una professione, o anche chi semplicemente per cercare un'affermazione personale.
Nessuno di noi era così stupido e così ingenuo da credere davvero che il trail fosse l'isola felice, l'Eldorado, il paradiso terrestre, chiamatelo come volete. Però era anche bello vivere nella bambagia e fare finta di niente, almeno fino che…
Almeno fino a che non fossero arrivati risultati sospetti, almeno fino a che non si fossero visti circolare anche nel nostro ambiente fisici dalla prestanza innaturale, ma soprattutto almeno finché non fossero arrivati anche qua i controlli e con essi i primi esiti POSITIVI.
Il 18 luglio 2016 non diventerà certo una data storica come altre tristemente famose per fatti ben più importanti. Però nel suo piccolo quella di ieri è una data cruciale, perché proprio ieri è stato diffuso, tramite un tweet, un comunicato ufficiale della IAAF (International Association of Athletics Federation) con la lista delle periodiche squalifiche per doping.
Lista che, salvo casi eclatanti, non fa più notizia, è un bollettino come un altro, e infatti era già stato emesso, senza destare scalpore alcuno il 24 giugno scorso. Eppure in quest'ultimo comunicato una novità importante per noi là c'è, perché all'undicesima riga sta scritto:
CALISTO Gonzalo - (Date of birth 02.07.80) ECU - In competition test, ‘Ultratrail du Mont-Blanc’, Qatif, KSA 19.08.15 - 2 years ineligibility - 18.03.15-17.03.17 Since 29.08.15
Ecco, è il primo caso di positività in una gara di trail, il primo caso di squalifica per un atleta trovato positivo alle sostanze proibite in una gara di trail.
Sicuramente non è il primo dopato, ma un po' è come se lo fosse. Certo, di fatto non è cambiato nulla da ieri ad oggi. Il mondo è rimasto lo stesso, con gli stessi problemi, gli stessi orrori, gli stessi vizi e le stesse gioie, meraviglie e opportunità. Però per noi, stupidi e ingenui sportivi, a noi che piace sudare, sapere che c'è chi imbroglia per migliorarsi in una gara, sapere che c'è chi dà l'anima al Diavolo per un 5° posto all'UTMB, sinceramente, tutto ciò fa schifo.
Gonzalo Calisto, atleta ecuadoregno, ha partecipato al UTMB 2015 piazzandosi 5° in 22h 24' a 75 minuti dal vincitore Thevenard.
A seguito dei controlli effettuati è stata rilevata la presenza di eritopoietina, meglio nota come EPO. La positività a questa sostanza proibita ha comportato l'emissione di una squalifica da parte della IAAF per due anni. Calisto non potrà gareggiare fino a marzo 2017.
Nei prossimi giorni probabilmente se ne diranno di ogni sorta, si sentiranno le motivazioni o le scuse di Gonzalo. Chi si schiererà da una parte chi dall'altra. Non è un film la cui trama ci è difficile da prevedere.
È un film scontato e di cui sinceramente avremmo volentieri fatto a meno, almeno per un altro po'.
Anche il trail è sporco.