Intervista esclusiva a Paolo Germanetto CT della nazionale italiana di trail.
A lui abbiamo chiesto il perché di alcune "strane" scelte.
Leggendo i nomi degli azzurri non troviamo alcuni volti conosciuti che avrebbero meritato la convocazione, come Fulvio Dapit, Marco Zanchi, Alexander Rabeinsteiner, Franco Collé, ci sono motivi particolari?
Rabensteiner è stato bloccato da un infortunio, Dapit ha invece chiarito da subito di preferire non essere coinvolto nel progetto. Zanchi sarebbe stato convocato, ma è più che legittima la sua scelta di provare a concludere nel miglior modo possibile la classifica finale del World Tour. Franco aveva inizialmente dato la sua disponibilità, poi dopo aver avuto maggiori ragguagli tecnici sul percorso, ha preferito lasciare spazio ad altri, ritenendo di non potersi esprimere ai suoi massimi livelli su quel tracciato. Penso che sarebbe comunque stato molto competitivo, ma rispetto la sua scelta.
Francesca Canepa, Stefano Ruzza, Simone Wegher, Stefano Fantuz sono altri nomi che avrebbero potuto meritare la maglia azzurra secondo noi.
Stefano Fantuz in questi ultimi mesi è stato purtroppo frenato da una fascite plantare, spero davvero possa essere uno dei punti di forza della squadra già per il prossimo anno. Così come anche Simone Wegher, che per problemi familiari ha dovuto diradare allenamenti e gare in questi ultimi tempi. Ruzza, analogamente a Dapit, ha onestamente dichiarato da subito di non voler inseguire quest'anno la maglia azzurra, mentre per Francesca Canepa il discorso è un poco diverso. Da tempo aveva dato la sua disponibilità per il progetto federale legato alla 100 Km su strada, in programma a fine novembre, ed è questo il motivo per cui non l'avevamo più coinvolta in altro progetto legato alla maglia azzurra del trail. In questi ultimi giorni, tramite il suo allenatore, ha manifestato la sua disponibilità anche per Geres, ma pur essendo pienamente consapevoli del suo valore, come settore tecnico si è preferito indirizzare il suo impegno in azzurro sulla sola 100 Km. Una scelta che Francesca e il suo allenatore non condividono, ma che per me rimane corretta.
Qual è stato il criterio adottato per convocare nomi un po’ meno noti come Georg Piazza e Carlo Salvetti?
A fronte della rinunce descritte in precedenza, si è data priorità ad un atleta giovane come Salvetti, anche in prospettiva futura, e ad altro atleta come Piazza che nelle ultime settimane è riuscito a precedere in gara atleti molto qualificati, come ad esempio Dapit e Carrara.
Ci puoi anticipare le caratteristiche del percorso di Geres?
Il percorso di Geres avrà uno sviluppo di 85 Km e un dislivello complessivo di 4800 metri. Fulvio Massa, tecnico a cui ho chiesto collaborazione per provare a capire meglio varie dinamiche del trail, durante il mese di agosto è andato a visionare il percorso, per poterlo meglio descrivere agli atleti che correranno a Geres. Dal suo racconto, emerge un tracciato magari non durissimo, ma dal profilo molto nervoso, in cui anche i tratti apparentemente più veloci presentano un tipo di fondo sconnesso, su cui è più difficile fare grandi velocità.
Chi pensi possa essere il favorito/la favorita assoluta?
Se si guarda alle liste di Francia e Spagna, pare evidente che qui in mezzo si possano trovare molti dei possibili favoriti. Soprattutto la Spagna sta confermando di credere con forza in questo Mondiale. Nei prossimi giorni scadrà il termine delle iscrizioni finali, a quel punto sarà più chiaro tutto il quadro.
Su chi punti maggiormente nel nostro team? Che risultato ti aspetti dai nostri?
Spero che tutti i 10 atleti possano esprimersi al loro meglio, trovando motivi di soddisfazioni personali e di squadra. Riuscire a fare belle gare con la maglia azzurra indosso è sempre qualcosa di speciale: è quello che auguro loro. Il punto di partenza è il Mondiale di Annecy 2015, un appuntamento che ha forse dato con maggiore chiarezza il quadro del posizionamento del trail italiano nel contesto della rassegna mondiale. C'è sicuramente da lavorare, anche per allargare la base di atleti potenzialmente interessati al discorso maglia azzurra, ma sono sicuro che chi correrà a Geres lo farà mettendoci tutta la propria grinta e il proprio entusiasmo.