Ecco gli atleti candidati all'Oscar del Trail. Quelli che a discrezione della Redazione di Spirito Trail sono stati i migliori atleti italiani dell'anno.
Iniziamo senz'altro indugio a presentarveli, ricordando anche il LINK per le votazioni.
SILVIA RAMPAZZO
Da qualche anno Silvia ci ha abituato bene. Troppo bene. Come se fosse normale andare sempre a podio nelle gare più competitive al mondo. E ogni anno aggiunge un tassello, qualcosa che la fa migliorare ancora di più. Dopo il 6° posto ai mondiali di Trail in Portogallo ottiene un 2° posto alla Marathon du Mont Blanc, un 7° posto alla Dolomites Skyrace e un 3° alla Sierre-Zinal, per fare un po’ di casino arriva prima di tutti gli uomini alla Camignada poi Siè Refuge e infine vola in Nepal per terminare al 2° posto delle finals delle GTWS, piazzamento che ripete nella classifica generale. Potrebbe anche essere stanca, invece prende il mappamondo, lo capovolge, finisce in Argentina dove indossa la seconda maglia dell'anno e ai mondiali di Corsa in Montagna arriva 4a assoluta. Stackanovista.
BARBARA BANI
Barbara proviene dalla corsa in montagna ma ha già dimostrato di poter far bene anche nel Trail vestendo la maglia azzurra nei mondiali del 2017. Quest’anno viene di nuovo selezionata nella nazionale dove tira fuori un’altra prestazione solida con il 20° posto. Aggiunge al suo 2019 le vittorie alla Primiero Marathon e la Transhavet Marathon, gara che le vale anche il titolo FIDAL di campionessa italiana.
ELISA DESCO
©-MRSWS-Guillem-Casanova
Il 2019 di Elisa è fatto di tante gare in giro per il mondo con gli ambiziosi obiettivi di Golden Trail Series e Migu Skyrunning World Series. Dopo una puntatina sulle lunghe distanze con il 6° posto alla Transvulcania torna sulle distanze più sue aprendo con il colpaccio di Zegama (2°), piazzamento che ripete alla Livigno Skyamarathon prima di prendersi la vittoria alla Olympus Marathon in Grecia. In estate continua a piazza sempre là davanti: 5° alla Dolomites, 7° alla Sierre-Zinal, 4° alla Mattehorn Ultraks, 3° alla Zacup, 6° alla Limone Extreme, 16° alla 42kp dell’Annapurna. Che annata impegnativa!
MARTINA VALMASSOI
Nonostante passi il tempo in giro per il mondo e sia vittima di qualche acciacco di troppo, Martina rimane una con un gran motore. Questo vuol dire che può stare calma per qualche mese, fare foto agli altri, arrivare su qualche podio ogni tanto e poi svegliarsi all’improvviso e fare 2° alla 90 km della Marathon du Mont Blanc. Così, zitta zitta… non vale!!
FRANCESCA PRETTO
Tra le nomination di quest’anno Francesca è l’unica vera ultratrailer. Puntato tutto sulle corse da 100 e passa km e via, cercando il confronto contro il gota internazionale. Dopo il riscaldamento sulle gare di casa ad Aprile va a Madeira per correre i 117 km della MIUT e arriva 7°, finché non arriva il weekend della LUT e decide di fare il risultatone chiudendo 3° in 15h34. Potrebbe andare bene così ma un mese “defatica” vincendo alla Transdhavet 80k per prepararsi alla TDS di fine agosto. Parte forte, fa sognare a casa stando sempre a ridosso del podio prima di decidere di rimanere umile e finire la benzina intorno al 100°km. Va bene così, per il 2020 chissà.
DAVIDE MAGNINI
Aveva finito il 2018 con il colpo grosso alla Limone Skyrace: vittoria più record del percorso, davanti al meglio del meglio del Trail. Per il 2019 le aspettative erano enormi e Davide non ha tradito le attese. Smaltito l’inverno sugli sci punta la sua stagione sulle Golden Trail Series vincendo la Marathon du Mont Blanc, la Dolomites Sky Race e arrivando a pochi secondi da Kilian nella finale in Nepal.
È l’italiano con il ranking ITRA più alto: 928. Dietro solo a Kilian, Walmsley, Pietro Mamu e Pau Capell.
NADIR MAGUET
©Jordi Saragossa
Gli scialpinisti viaggiano forte. Molto forte. Come Davide, anche Nadir punta sulle competizioni internazionali. Alla 42 km du Mont Blanc arriva secondo completando una doppietta azzurra che non si vedeva da tempo a questi livelli, torna sul podio a Canazei prima di prendersi la meritata vittoria in Scozia alla Ring of Steal Skyrace. Con Davide rappresenta il futuro azzurro su queste distanze.
FRANCESCO PUPPI
©Marco Gulberti
Nella corsa in montagna Francesco di trofei importanti ne ha già collezionati a bizzeffe (come un campionato del mondo vinto a Premana) e i tanti appassionati di Trail non vedevano l’ora di un confronto con i Top stranieri. È successo, ai mondiali di Abutres Francesco ha portato la maglia azzurra tra le prime posizioni concludendo al quarto posto: il miglior risultato in campo maschile degli ultimi anni. E sempre in maglia azzurra si supera qualche mese dopo scannandosi per 40 km con Jim Walmsley e concludendo i mondiali di corsa in montagna al secondo posto. Il suo abbraccio finale con Jim è l’immagine di Novembre.
DANIEL ANTONIOLI
Altro atleta che dallo ski alp è passato direttamente ai palcoscenici internazionali del Trail. Mentre Davide Magnini e Nadir Maguet hanno puntato sulle Golden Trail Series, Daniel ha focalizzato la stagione sulle Migu Skyrunning World Series: 2° alla Livigno Skymarathon, 1° alla Mattehorn Ultralaks, 3° alla Zac Up, piazzamenti di rilievo che lo hanno posizionato al 5° della classifica generale. Chissà se allungasse ancor un pochino le distanze…
OLIVIERO BOSATELLI
Dopo aver introdotto 4 atleti amanti delle skyrace e della velocità passiamo invece ad un macina chilometri. Dopo gli acciacchi che lo hanno rallentato l’anno scorso (comunque 4° al TOR) quest’anno torna a Courmayeur in una edizione particolarmente dura per meteo e ritiri si va a prendere la vittoria in appena 72 ore, ben 5 ore di vantaggio sul canadese Galen Reynolds. Una certezza.