Che siano gare trail o allenamenti in montagna, basterebbe già la parola “Dolomiti” per assicurarsi il successo. Se poi, ci si affianca un’organizzazione ben oliata, percorsi per tutte le fasce d’età e svariate distanze, il gioco è fatto!
Il Dolomiti Extreme Trail si svolge nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e condensa già nel suo nome alcune delle peculiarità che lo contraddistinguono. Innanzitutto Dolomiti, le maestose montagne che per la loro unicità sono state dichiarate patrimonio mondiale dell'umanità dall' UNESCO Extreme perché i percorsi del DXT si sviluppano sugli antichi sentieri che attraversano la Val di Zoldo, nati semplicemente dalla primordiale esigenza dei suoi abitanti di attingere dalla cruda montagna quel poco che poteva offrire, conservano intatta la loro intrinseca “tecnicità” anche per volontà del gruppo DXT che negli anni è intervenuto su di essi soltanto attraverso un’attenta manutenzione, ma senza alterarne le caratteristiche.
Benvenuti dunque nelle Dolomiti, in particolare sul versante del bellunese, per un evento trail che già dal nome è tutto un programma: “Dolomiti Extreme Trail”, manifestazione che si terrà nella Val di Zoldo dal 9 all'11 giugno 2023. La Val di Zoldo, amena località delle Dolomiti bellunesi, è rimasta per anni turisticamente poco nota rispetto a luoghi più blasonati e questo ha permesso di conservare integro tanto l'ambiente naturale che preserva il fascino selvaggio della montagna, quanto il tessuto sociale e le tradizioni dei suoi abitanti, una comunità ancora autentica e genuina che parla in lingua ladina strettamente legata alla propria storia.
L’evento è molto partecipato, sia da atleti italiani che provenienti dall’estero, nel 2022 la competizione ha visto sfilare alla partenza delle sei gare in programma oltre 1600 atleti provenienti da 51 nazioni. È molto apprezzato per la struttura circolare della Val di Zoldo, con il suo percorso naturale ad anello dal quale si possono “toccare” alcuni tra i più spettacolari massicci dolomitici della zona. I tracciati della Dolomiti Extreme Trail, comprendono alcuni tra i maggiori punti di interesse della località, quali il gruppo del Mezzodì, i monti San Sebastiano - Tamer, il Moiazza ed il Civetta, il Monte Pelmo, il Monte Rite con il Museo nelle Nuvole - Messner Mountain Museum ed il gruppo del Bosconero.
Il successo della manifestazione, che quest’anno festeggerà la sua decima edizione, nasce dall’iniziativa di due intraprendenti valligiani: Corrado De Rocco, presidente dell'ASD Atletica Zoldo e Paolo Franchi. Appassionati di corsa in montagna, intuiscono che il loro territorio offre la possibilità di dar vita ad una competizione che può essere un'interessante alternativa a quelle tradizionali, oltretutto in un ambiente spettacolare, ricco di scenari naturali che nulla hanno da invidiare a località più famose. Tutto ciò grazie anche all'intrinseca “tecnicità” degli stretti tracciati che lo attraversano, nati semplicemente dalla primordiale esigenza dei suoi abitanti di attingere dalla cruda montagna quel poco che poteva offrire. Confortati dalla disponibilità di moltissimi compaesani, decidono così di abbinare alla competizione ed al relativo miglioramento dello stato dei sentieri attraverso una manutenzione che non ne alteri la natura, una manifestazione che trasmetta tutta l'autenticità della comunità zoldana, nell'intento di arricchire l’esperienza dei partecipanti e nel contempo gratificare familiari ed accompagnatori, curando sotto tutti gli aspetti quei servizi collaterali che possano rendere esclusivo il soggiorno nella valle e che contribuiscano a differenziare l'evento dal panorama di gare che spesso riempiono i calendari degli atleti. È così che nel 2013 vede la luce la prima edizione del Dolomiti Extreme Trail o, più semplicemente, DXT, con un unico percorso di 53 chilometri ed un dislivello di 3800 m.: il 53k. Nonostante qualche difficoltà dovuta all’inesperienza la meticolosa cura della gara così come la bellezza del tracciato e dei suoi paesaggi si fanno notare ed i riscontri sono subito positivi, tant'è che l’anno successivo si contano al via già 30 nazioni.
Il gruppo organizzativo che, nel frattempo, si è venuto a creare, forte del sostegno dei valligiani ed incoraggiato dai lusinghieri commenti dei corridori, decide pertanto di ampliare l’offerta con l’intento di avvicinare maggiormente i giovani alla corsa in montagna. Nel 2015 pensa, quindi, ad una tipologia di gara che possa essere loro congeniale, introducendo il 22k, nonché una gara riservata ai più piccoli, il Mini DXT. Conscio, per di più, dell'unicità del già allora celebre “Anello Zoldano”, la lunga sequenza di sentieri che solca l'intera corona di monti che abbraccia la Val di Zoldo, coltiva anche il sogno di realizzare un trail che lo ripercorra nei tratti più suggestivi. L’anno seguente fa così il suo esordio quella che sarà destinata a diventare la “gara simbolo” del DXT: il 103k. Oltre 100 chilometri di tracciato in puro stile “extreme”: tecnico, dal dislivello impegnativo, in una parola sola...eccitante! Dopo la dolorosa ed inevitabile decisione di annullare l’edizione 2020 a causa della pandemia da Covid-19, il gruppo riparte rilanciando e dal 2021 a rendere completa l’esperienza DXT si aggiungono l’11k, rivolto a chi si vuole avvicinare al mondo del trail e il 72k, passaggio intermedio tra lo storico 53k, nel frattempo divenuto 55k, e la gara regina: il 103k. Dello stesso anno il progetto DXT Inclusiva che nasce dall’attenzione all’inclusione ed alla disabilità: in collaborazione con l’atleta Moreno Pesce infatti è stata resa possibile la partecipazione di gruppi di atleti amputati (disabili) che hanno affrontato una parte del percorso DXT, senza ambizioni agonistiche, ma per dimostrare che la montagna può essere vissuta da tutti. Così anche quest'anno la Val di Zoldo si prepara a rinnovare quel rito ormai divenuto parte della vita della valle e di una comunità che rinforza i propri legami e si allarga ai suoi ospiti. Il calore che la comunità trasmette non passa certo inosservato ai concorrenti spingendoli ad amare non soltanto la gara, che già di per sé riesce ad emozionare, ma anche il clima di familiare convivialità che si viene a creare e nessuno si meraviglia se i corridori che hanno partecipato a più edizioni vengono chiamati per nome ed accolti come amici. E se è motivo di orgoglio per la popolazione ospitare una manifestazione che, pur avendo una connotazione internazionale, conserva la propria identità e lo sforzo dello staff è puntualmente corrisposto dal consenso dei runners per l'organizzazione e l’accoglienza, ciò che alimenta l’entusiasmo di organizzatori e volontari è soprattutto sentire nei racconti dei partecipanti delle vive emozioni che questa competizione riesce a suscitare anche a prescindere dal risultato in classifica, tanto da averne voluto fare il proprio slogan: “Dolomiti Extreme Trail: più che una corsa contro il tempo, è un viaggio dentro sé stessi.”
LE GARE
Il percorso da 103 km
Come accennato precedentemente la Val di Zoldo è circondata da una sorta di anello naturale, formato dai suoi maggiori monti. Ed il tracciato da 103 km lo percorre tutto! Per questo gli organizzatori parlano di una gara riservata ad “avventurosi e coraggiosi”.
Si parte subito “forte” con il gruppo montuoso degli Spiz di Mezzodì e, superato il primo ristoro alla casera di Cornigia, lo scollinamento sulla forcella Piccola segna l’ingresso nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Si continua poi alla base delle cime del Tamer - San Sebastiano, fino al Rifugio S. Sebastiano sul Passo Duran. Da qui l’ambiente cambia, con Moiazza e Civetta, tra le più colossali sequenze rocciose delle Dolomiti. Si affrontano per prime l’ardua salita e la non meno impegnativa discesa che hanno al loro apice il bivacco Grisetti, e sarà poi incredibilmente solenne ed estremamente emozionante percorrere il gigantesco basamento del “Grande Civetta” per dopo scendere al ristoro con la “base vita” del rifugio Passo Staulanza. Si prosegue correndo alla base del Monte Pelmo, fra le montagne più affascinanti e singolari, icona dei paesaggi dolomitici. Transito a Zoppè di Cadore e risalita per raggiungere la cima del Monte Rite per poi scendere fino al passo Cibiana. Arrivati alla forcella Calada, come lascia intuire il nome, ci si cala vertiginosamente nelle Dolomiti selvagge verso il Rifugio Casera di Bosconero e da qui si prosegue per chiudere con il Percorso naturalistico del Fagarè ed il successivo rientro a Forno.
Il percorso da 72 km
“Emozione pura” dicono gli organizzatori parlando di questo tracciato che, scommettono loro, farà venir voglia agli atleti di gareggiare sul più impegnativo, ma completo “103k”. In pratica, lo stesso percorso della 103 km, ma solo fino alla base del Monte Pelmo che, isolato e grandioso, polarizza l’attenzione, da qui si devia per scende al Passo Tamai per poi affrontare l’ultima erta ed arrivare allo spettacolare punto panoramico del Monte Punta. Da questa cima si gode di una vista che porta a credere di essere quasi al centro del paradiso dolomitico. Lo sguardo ripercorre le montagne attraversate e carichi di orgoglio si scende per giungere finalmente al traguardo… non senza aver prima lanciato la prossima sfida, ammirando ad est il gruppo del Bosconero, territorio ancora da scoprire: la 103k vi aspetta!
Il percorso da 55 km
55 chilometri di puro brivido dolomitico! Un sali - scendi tra rocce e panorami aperti, un correre mirando alla meta e ripensando al percorso già vinto. A 2 km dalla partenza si arriva a Pralongo e si imbocca la strada silvo-pastorale in salita che raggiunge il fiabesco laghetto del Vach, dove ci si congiunge al percorso di 103k e 72k. Si prosegue sotto le pendici del San Sebastiano per arrivare al Passo Duran. Qui inizia il tratto di Moiazza e Civetta dove ampi circhi glaciali si alternano a solitari campi solcati: particolari ed affascinanti superfici rocciose. Si inizia affrontando l’impegnativo tratto sul Moiazza che porta alla malga Grava passando per il bivacco Grisetti e si prosegue con il monte Civetta. Dopo il passo Staulanza si corre alla base del Monte Pelmo per proseguire sul percorso del 72k che dal monte Punta porta al sudato traguardo di quello che è stato il primo nato tra i trail DXT.
Il percorso da 22 km
Benché in alcuni tratti presenti terreno tecnico, questa gara rimane la più corribile tra le “lunghe”. Il percorso da 22 km porterà l’atleta a “piccole sorprendenti scoperte”: dal laghetto del Vach al ghiaione del San Sebastiano, e percorrendo le vecchie mulattiere di collegamento tra i paesi, si attraverseranno numerosi borghi della zona, senza farsi mancare una spettacolare vista sulle cime che circondano la valle.
Il percorso da 11 km ed il Mini DXT
Sebbene “extreme” con i suoi 700 metri di dislivello, questi vengono stemperati da un tempo massimo di ben 4 ore per percorrere 11 km. Il più breve tra i trail DXT, nasce infatti come invito alla corsa in montagna ed in quest’ottica consente l’iscrizione anche in forma non competitiva e dunque senza la necessità di presentare il certificato medico altrimenti necessario. Inoltre, permettendo la partecipazione già a 15 anni d’età, diventa l’anello di giunzione tra Mini DXT, gara ludico-motoria riservata ai più giovani, e le distanze più impegnative.
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