GLI AZZURRI AI MONDIALI “TRAIL SHORT”: LE ASPETTATIVE DEI CAMPIONI IN CARICA

Interviste di Maurizio Scilla

 

Il Trail Short si correrà il secondo giorno di gara, giovedì 8 giugno, con partenza da Innsbruck e arrivo a Neustift, 45 km con ben 3.130 m di dislivello positivo.
Favorito d’obbligo il campione in carica, il norvegese Stian Angermund, ma quasi allo stesso livello si può mettere il britannico Jonathan Albon.
Per quanto riguarda la gare a squadre l’Italia parte da squadra campione del mondo e dall’argento di Puppi.
Quest’anno il nostro team avrà il vantaggio di poter schierare anche Davide Magnini, che ha i numeri per fare una grande impresa.

 

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LUCA DEL PERO

Attualmente non sono proprio al top perché dopo Zegama ho preso una brutta influenza che mi sono trascinato per una settimana e che mi ha obbligato anche a star fermo 5 giorni. Ora sono in fase di ripresa e comunque credo che per l'8 tornerò allo stesso stato di forma che avevo pre Zegama, quindi buono! Il percorso personalmente l'ho trovato molto duro e mai banale, non ho mai corso prima d'ora una gara così lunga e quindi è un po' un’incognita pure per me, spero di reggere bene anche dopo le 4 ore. Ho una voglia, motivazione e gratitudine pazzesca nel vestire per la prima volta la maglia azzurra e quindi spero che il giorno della gara andrà tutto per il meglio, sperando di portare a termine una prova che soddisfi in primis me stesso e poi per la squadra che potrebbe fare senz'altro molto bene. Se dovessi ipotizzare il podio direi Angermund-Albon-Magnini.

 

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DAVIDE MAGNINI

Al momento mi sento allo stesso tempo stanco e carico. La lunga stagione invernale dello skialp è finita molto bene con la vittoria al Mezzalama e con le ultime gare di Coppa del Mondo dove mi sentivo in forma. Sono seguite una/due settimane di transizione, poi ho deciso di accettare questa sfida del Mondiale, grazie alla convocazione da parte dei tecnici. Mi sono lanciato in questa avventura, anche se non avevo molto tempo per prepararmi, essendo il Mondiale dietro alla porta e io fino al 21 aprile ho quasi sempre praticamente sciato e corso quasi mai. Confido però nel carico di lavoro che ho fatto sugli sci, devo dire che al momento mi sento abbastanza bene, anche se non sono al 100% della forma per quanto riguarda la corsa. A livello muscolare sento che mi manca ancora della preparazione, della corsa e un po’ di adattamento, ma il livello generale non è male. Per quanto riguarda le aspettative non saprei perché la gara è molto tosta, un percorso lungo e duro, con molto dislivello e anche molto vario. Ci sono parti tecniche che si adattano perfettamente a me, salite toste e ripide, con tratti in quota tecnici che mi piacciono molto e altri invece che mi piacciono meno perché sono da spingere su ciclabile piatta su asfalto per attraversare la valle. E’ una gara molto difficile da interpretare e fino alla fine sarà tutto aperto, perché anche l’ultima discesa di 1400 m di dislivello può fare tanta differenza, come la può fare la seconda parte di salita per arrivare in cima.
Spero di avere una buona giornata, di essere al 100% delle mie energie quel giorno e di fare una bella gara fino alla fine senza soffrire troppo.
I favoriti potrebbero essere Jonathan Albon o Stian Angermund (campione del mondo uscente), ma ci sono tanti atleti forti da non sottovalutare come Thibaut Baronian, Petter Engdahl e altri. Sarà un onore vestire la maglia azzurra ed essere lì a provarci.

 

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CRISTIAN MINOGGIO

Da 2 mesi fatico un po', non posso caricare tanto, quindi solo progressivo e allunghi. Ho un sovraccarico alla gamba destra, dovuto a dolori che sono comparsi alla caviglia sinistra lo scorso luglio. Quest’ inverno ho caricato ma sentendo dolore alla caviglia sinistra, automaticamente ho sovraccaricato la gamba destra. Sto cercando di mixare sport, e correre solo per far qualità. Sono stato 2 giorni da Fulvio Massa per curarmi bene e poter valutare bene la cosa, è un centro con attrezzature sportive di alta qualità.
Avuto l’ok, sto cercando la condizione migliore per Innsbruck.
Beh, il favorito per me è colui che mette per primo i piedi sotto il tavolo, il giorno della gara (ride).

 

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DANIEL PATTIS

Non vedo l'ora di partecipare a questa gara perché ho molti legami con Innsbruck. Ho studiato lì per tre anni e molti dei miei amici vivono ancora lì. Inoltre, Innsbruck è abbastanza vicina a casa mia, quindi ci saranno molte persone che conosco. In termini di allenamento, non è stato facile prepararmi per questa distanza, che per me è lunga. A Zegama ho acquisito molta esperienza e sarei molto felice di arrivare tra i primi 20 ai Campionati del Mondo.
Penso che i favoriti siano Jonathan Albon, Stian Angermund e il mio compagno di squadra Davide Magnini. Anche Francesco Puppi può fare un'ottima gara. Ma penso ci siano tanti atleti forti che potranno essere in lizza per la vittoria.

 

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FRANCESCO PUPPI

Non mi sento tanto bene, è difficile dare indicazioni oggettive sul mio stato di forma perché ho fatto poche gare e pochi allenamenti davvero buoni, che mi abbiano dato davvero fiducia. La mia preparazione durante questa prima parte dell'anno è stata condizionata da un paio di infortuni, nonostante questo penso di arrivare al mondiale con un volume di allenamento - ovviamente non di corsa - superiore a quello di qualsiasi altra stagione. Solo che non è immediato che tutto questo lavoro si traduca in performance, ci vorranno un po' di tempo, di pazienza e di allenamenti. Sono consapevole che tanta gente si aspetti un risultato all'altezza della Thailandia, tante persone subito dopo il mio argento mi hanno detto "l'anno prossimo andrai a Innsbruck per l'oro". A parte che questa idea non mi ha mai stuzzicato troppo, perché penso di aver dato a quel tipo di gara il massimo che potevo tirar fuori da me stesso, non solo in Thailandia, ed entrambe le volte è stato sufficiente per un argento, e mi va benissimo così. E poi non voglio mettermi pressioni per un risultato che al momento reputo fuori dalla mia portata. Penso che alla fine andrà meglio rispetto a come la vedo in questo momento, ma il goal rimane sempre lo stesso, fare il massimo a seconda delle circostanze e le risorse disponibili.
Penso che il favorito rimanga Stian Angermund, che su quel tipo di terreno, tecnicità e durezza del percorso (in rapporto a dislivello/distanza in ambiente alpino) rimane il migliore sulla carta. Ha gareggiato poco durante questa prima parte dell'anno, ma è sempre un atleta molto solido in grado di arrivare pronto quando conta. Appena sotto porrei Jonathan Albon, e penso che potranno fare bene o molto bene Thibaut Baronian, Kris Jones, Thomas Cardin, Petter Engdahl e Fred Tranchand. E poi ovviamente i nostri Davide Magnini, Luca del Pero, Andrea Rota, Christian Minoggio e Daniel Pattis, tutte individualità molto molto interessanti.
Tra gli outsider metterei Rui Ueda, Max King, Maximilien Drion, Thomas Roach e Leonard Mitrica.

 

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ANDREA ROTA

Ormai ci siamo, personalmente sto bene, ho fatto un buon inverno, una buona preparazione, tanti km, quindi sono fiducioso di fare un buon risultato. Le gare di avvicinamento mi hanno dato delle belle risposte, quindi sono positivo. Ho avuto un piccolo intoppo, non ho potuto correre a Zegama, perché son caduto e ho picchiato il ginocchio però son riuscito a mantenere la continuità negli allenamenti grazie alla bici. Adesso ho riniziato a correre senza problemi, le prospettive per fare una bella gara ci sono. Individualmente non so cosa aspettarmi, punterò a dare il meglio di me e quel che verrà sarà buono. Puntiamo tanto sul risultato di squadra perché siamo un bel gruppo, ci conosciamo tutti, siamo affiatati tra di noi, spero in un grande risultato a livello di squadra.
Favoriti: in casa Italia direi Davide Magnini perché lo vedo in forma, un percorso così di pura montagna si addice molto alle sue caratteristiche, senza dimenticare Francesco Puppi. Tra gli stranieri il norvegese Stian Angermund.