Foto © Ian Corless
Lo scorso week end è stato contraddistinto dalla gara che ha avuto la sua prima edizione nel 1993, erano gli albori dello skyruning. L’anno scorso è stata riproposta con grande successo.
Monte Rosa SkyMarathon
È stato davvero il caso di dire “less cloud, more sky” per la Monte Rosa SkyMarathon, la gara più alta d’Europa che si è tenuta nel paese di Alagna Valsesia. La gara prevista per ieri, attesissima dopo il rilancio di successo dello scorso anno dopo 25 di assenza, è stata rimandata a causa delle condizioni climatiche avverse.
I 400 atleti da 25 Paesi sono partiti alle prime luci dalla piazza principale per un giro del paese prima di passare sotto l’arco della partenza, far partire il cronometro e attaccare la salita alla Capanna Margherita, il giro di boa. Il tracciato è di 35 km con 3500 m di dislivello positivo su morene, nevai e ghiacciai. I corridori gareggiano legati a coppie per maggior sicurezza.
Il team vincente era guidato dal vincitore dello scorso anno, l’italiano William Boffelli, quest’anno con un nuovo partner, l’austriaco Jakob Herrmann, per via di problemi di salute del suo precedente compagno di cordata Franco Collé. Entrambi campioni di scialpinismo, Herrmann ha spinto in salita con il suo partner mettendo 25 minuti tra sé e gli inseguitori in vetta.
“Ci tenevo tantissimo a fare bene in questa gara, perché è bellissima e unica,” ha detto Boffelli. “Purtroppo l’inconveniente di Franco mi ha obbligato a cambiare i piani, ma ringrazio moltissimo Jakob che ha accettato di imbarcarsi in questa avventura con solo quattro giorni di preavviso. Lui non è abituato alla discesa, ma ce l’ha messa tutta per starmi dietro! Dedico questa vittoria a Franco con la promessa di tornare a farla con lui.” Il tempo dei vincitori è 4h51’58” – 27 minuti in più del record stabilito da Fabio Meraldi nel 1994 di 4h24’.
A tagliare il traguardo per secondi tra il pubblico in festa è stato il team tutto italiano Beccari-Felicetti, che hanno chiuso in 5h10’41”. Terzi sono stati Carrara-Montanari in 5h30’02”.
La gara femminile è stata guidata fin dalla partenza dalla squadra formata da Giuditta Turini e Laura Besseghini, che è caduta nell’ultima discesa, costringendo la squadra al ritiro.
È stato un giorno di vittoria per la Polonia, con uno sprint finale. Natalia Tomasiak e Katarzyna Solinska hanno chiuso in 6h38’14” seguite, a soli 16” di distanza, da Miska Witowska e Iwona Januszyk, terze le spagnole Quincoces-Campos in 7h15’59”.
Anche il record femminile è rimasto intatto, nelle mani dell’alagnese Gisella Bendotti fin dal 1994 di 5h34’.
Nell’AMA VK2 con 2080 m+ vittoria per il favorito valdostano Nadir Maguet in 1h42’01”, davanti a Giovanni Bosio (1h57’32”) e Davide Milesi (1h58’06”).
Tra le donne grande battaglia tra le prime tre, alla fine la vittoria è andata alla francese Iris Pessey che ha chiuso in 2h05’36”, ha preceduto di13” Corinna Ghirardi e di 40” Ilaria Veronese.