Testo di Maurizio Scilla
Foto Credits Clément Cangiano
Le isole Canarie sono un paradiso per il trailer, un vero gioiello dell’Oceano Atlantico, un parco giochi immenso se si è dei sognatori e dei “macinatori” di chilometri.
Aggiungiamoci due soggetti un po’ particolari, che sembrano non poter stare fermi mai, l’italiano Luca Papi trasferitosi in Francia, e il francese Christophe Le Saux. I due mentre percorrono centinaia di chilometri in gara, per distrarsi pensano sempre a nuovi progetti.
Questa volta è Christophe che ha l’idea, chiama Luca per spiegargli cosa gli è venuto in mente, quasi sicuro che appoggerà la nuova avventura.
Ogni isola delle Canarie, ha la propria gara ormai, ma nessuno ha mai pensato di attraversarle tutte di corsa, i due iniziano a fare due righe di conti, alla fine il “giochino” prevede circa 472 km e 17600 m di dislivello positivo.
Sette isole, ma ognuna con il proprio fascino e le proprie caratteristiche.
Il via da Lanzarote con il suo paesaggio vulcanico, per trasferirsi a Fuerteventura, dove il vento è sempre presente, per la traversata più lunga di circa 140 km. Terza isola, Gran Canaria con Roque Nublo come protagonista, perfetta preparazione per Tenerife dove la fa da padrone il Teide con i suoi 3.715 m, qui la traversata passa proprio sulle pendici della montagna più alta di Spagna. L’avventura prosegue su La Palma con il passaggio alla Roque de los Muchachos e alla Caldera de Taburiente, resi famosi dalla Transvulcania.
Ultime fatiche sulle isole di Gomera e El Hierro, sicuramente meno conosciute e turistiche ma veri paradisi per gli amanti del trekking.
Non è stato semplice organizzare questa “pazzia”, perché bisognava fa combaciare le tabelle previste con gli orari dei traghetti, quindi il ritmo non poteva esser blando.
Luca e Christophe hanno chiuso questo viaggio sulle sette isole in 137 ore e trenta minuti, comprensivi degli spostamenti con i traghetti.
Abbiamo chiesto a Luca e a Christophe di farci “vivere” in qualche modo questa avventura.
LUCA PAPI
Quali sono state le difficoltà maggiori?
Sono state legate ai traghetti, perché visto che volevamo compiere la traversata in tempi ristretti, era importantissimo riuscire a prendere la nave che ci avrebbe portato sull’isola successiva. A Fuerteventura siamo stati accompagnati da caldo e vento e dovevamo chiudere la traversata di circa 140 km entro le 23 ore.
Stesso problema a Gomera, dove abbiamo dovuto “dare gas” e abbiamo percorso i 39 km con 2000 m + in 5 ore e 50’, nonostante fossimo alla sesta isola.
Cosa ti è rimasto dentro?
I paesaggi indimenticabili e cangianti, siamo passati dal deserto di Lanzarote e Fuerteventura alla montagna, i prati e le pinete di El Hierro. Ogni isola ha le sue caratteristiche e anche nella stessa isola si passa dal mare alla montagna passando da pinete, laurisilva, deserti, vulcani. È stata una avventura dura, con poco sonno in sei giorni e molte incertezze perché il timing era stretto (se perdi il battello il seguente a volte è il giorno dopo).
L'immagine più significativa del tour?
I due arrivi a Fuerteventura e Gomera dove il timing era strettissimo e come ho già detto dall’inizio alla fine abbiamo dovuto tenere il ritmo alto
Mai entrati in crisi tu e Christophe?
Mai entrati in crisi, salvo nella seconda notte, a Fuerteventura, sempre a causa di tempi stretti che avevamo, era la seconda notte (in bianco) e abbiamo dormito 5' sulla sabbia.
Come curi i piedi per non avere problemi su distanze così lunghe?
Direi che non li curo, ho qualche vescica ma niente di particolare, bastano buone calze e scarpe.
Cosa avevate nello zaino?
Parecchie cose: cibo, giacca impermeabile, pantaloni impermeabili, giacca a vento, guanti, telo di sopravvivenza, tracker gps, carica batterie, un ricambio di calze, boxer, un po’ di soldi.
L'isola che affascina di più?
Le Canarie sono tutte belle, è impressionante come cambia l’ambiente in così pochi chilometri. Se proprio devo scegliere, mi affascina di più Gran Canaria, anche se La Palma e Gomera sono due bei gioielli.
Hai già in mente qualche altra idea "pazza"?
Tante idee pazze in testa, una o due con Christophe e qualcuna da solo, vi farò sapere. Alle Canarie torno quest’estate per una altra bella traversata, questa volta di due settimane.
CHRISTOPHE LE SAUX
Christophe, vuoi aggiungere qualcosa a quello che ha detto Luca?
È stato un viaggio affascinante. Non posso dimenticare per esempio i versi delle berte maggiori di Scopoli sull’isola di El Hierro, impressionanti perché sembravano i pianti di un bambino.
Ricordo con piacere la diversità dei paesaggi sulle differenti isole, qualche volta sembra di essere sulla luna come a Lanzarote, altre volte sembra di essere su Marte come a Tenerife. Senza dimenticare Gomera, dove ci sono degli angoli dove sembra di essere nell’universo dei dinosauri. A El Hierro invece sembra di essere in Normandia, mentre La Palma mi ricorda La Réunion.
Ci sveli i tuoi programmi?
Nella prima parte di stagione per quanto riguarda le gare, ho in programma Madeira e la Transgiordania, nella seconda parte dell’anno il Grand Raid de la Reunion, il Thailand by Utmb e naturalmente altre gare.
Poi ci sono le gare che organizzo, il Trail des Incas in Perù, il Colorado Trail negli Stati Uniti, l’ Expédition Bolivia Race, il Grand Tour dell’Annapurna.
Chiaramente non mancheranno i tentativi di record o le avventure. A giugno proverò di fare il record sulla Traversata dei Vosgi ( 200 km 7400 m +), mentre a luglio ho in programma una spedizione sulla seconda più grande calotta glaciale tropicale, a Aquelccaya in Perù a 5700 m. Ad agosto cercherò di stabilire un nuovo tempo di riferimento sulla Grande Traversata delle Alpi (630 km 36000 m+).