A cura di Andrea Vagliengo
Foto di Jaime de Diego © NNormal_Lymbus
Qualcosa di nuovo
NNormal: questo è il nome del nuovo brand presentato ieri ai media di tutto il mondo da Kilian Jornet, probabilmente l’atleta che più ha influenzato la corrente del trail running negli ultimi 15 anni. Il nome combina le parole “Norvegia” e “Mallorca” (oltre a richiamare un gioco di parole sull’idea di “No Normal”), ispirandosi ai due luoghi in cui ha preso forma: i fiordi norvegesi, in cui Kilian vive ormai da diversi anni con la compagna Emelie Forsberg (anche lei ex-atleta Salomon e papabile testimonial n° 2 del nuovo marchio) e le loro due splendide bambine, e l’isola di Mallorca, dove ha sede Camper, l’azienda con cui è nata questa collaborazione.
Quando a novembre del 2021 Kilian ha annunciato che si sarebbe separato da Salomon, nessuno di noi è potuto rimanere indifferente alla notizia. Il sodalizio che ha unito l’atleta catalano e l’azienda di Annecy era ben più di una collaborazione professionale: era una questione di identità. Soprattutto negli anni del suo grande “boom”, Kilian è salito alla ribalta agghindato di zaini all’avanguardia, scarpe avveniristiche e materiali sempre avanti di un paio di generazioni rispetto alla concorrenza, tutti rigorosamente targati Salomon. La linea S-Lab praticamente è nata contestualmente alla Kilian’s Quest, una mini-serie a puntate in cui Kilian si cimentava in una lunga serie di sfide di corsa in montagna (dal Kilimanjaro al Monte Olimpo, passando dall’FKT sul GR20 e dalla traversata dei Pirenei) presentata su Youtube quando ancora nessuno nemmeno si sognava di raccontare il trail running in quel modo. Io mi sono avvicinato al mondo della corsa in quel periodo, ed è stato davvero esaltante vedere il mondo del trail esplodere ispirandosi, tra gli altri ma direi forse soprattutto, agli atleti del “dream team” di Salomon. Kilian ha letteralmente fatto la storia del marchio francese, e viceversa: raramente si è vista una collaborazione così solida e duratura nel nostro sport.
Se negli anni 90’ Michael Jordan voleva dire Nike, a inizio 2010s’ Kilian Jornet significava Salomon. Non ci sono storie.
Evolvere
La svolta probabilmente è arrivata un po’ per volta. Nel suo comunicato stampa di presentazione, Kilian sottolinea quanto il suo desiderio di progettare attrezzature per lo sport abbia radici profonde.
“Come sapete, sono ossessionato dall’attrezzatura, dallo sviluppo, dall’innovazione e dalla creazione di prodotti durevoli e polifunzionali. Quando ero alle scuole superiori, creai il mio primo paio di scarpe da corsa, e se non fossi diventato un atleta professionista, probabilmente sarei finito a lavorare nel design e nella realizzazione di attrezzature per lo sport.
È qualcosa a cui ho sempre pensato e che a lungo ho desiderato approfondire, così quando si è presentata l’occasione di creare un nuovo marchio per l’outdoor, l’ho colta al volo”.
Negli anni d’oro con Salomon, l’apporto di Kilian rispetto allo sviluppo dei prodotti è stato a dir poco centrale: le Sense, probabilmente la scarpa più famosa in assoluto tra gli appassionati di corsa in montagna degli ultimi 10 anni, venne progettata e realizzata proprio in collaborazione con Kilian e lanciata in un evento live su internet che lo coinvolgeva direttamente (all’epoca, era stato qualcosa di davvero innovativo). Le immagini delle scarpiere di Kilian, con decine di prototipi accastati uno sull’altro, erano evocative di un coinvolgimento importante nello sviluppo dei prodotti di punta di Salomon. E questo valeva per le scarpe così come per l’abbigliamento e il resto dell’attrezzatura: i primi modelli di zainetti “vest”, ovvero a gilet, vennero presentati proprio da Salomon. Indimenticabile l’immagine di Kilian che alza il suo zainetto al cielo dopo aver vinto l’UTMB nel 2011, nessuna aveva mai visto nulla del genere e un secondo dopo tutti volevano provarlo. Inutile sottolineare l’impatto devastante che quel tipo di zaino ha avuto sul mercato: dalla stagione successiva, un buon 80% degli appassionati di trail hanno cominciato ad utilizzarlo (io sono stato uno dei primi, probabilmente) e non ha più smesso. Ovvio, non è sempre andata benissimo al buon Kilian, che si è anche ritrovato a correre la sua prima Western States avvolto come un salame da un set completo di abbigliamento compressivo ai limiti dell’imbarazzante: in Europa era la moda dell’epoca, per fortuna di lì a poco si sarebbe conclusa e da allora Kilian non si fece praticamente mai più vedere con un gambaletto compressivo addosso. Succede anche questo, l’innovazione passa anche sotto le forche caudine del marketing aggressivo.
Oggi Kilian ci racconta di una passione radicata che ha trovato un modo nuovo di esprimersi, tramite una collaborazione a dir poco insolita con un produttore che di calzature di successo ne sa qualcosa, certo, ma che fino ad ora è rimasto del tutto estraneo al mondo dell’outdoor: Camper, fondata nel 1975 a Mallorca e affermatasi in tutto il mondo producendo calzature di design che hanno letteralmente conquistato il mercato intorno ai primi anni del 2000. Probabilmente il progetto nasce da lontano e ha richiesto il suo tempo per svilupparsi, senza il Covid di mezzo magari avremmo già tutti potuto provare i primi modelli di scarpe NNormal. Una domanda che molti si pongono a questo punto è: ce la farà Camper, a confrontarsi con i mostri sacri dell’industria outdoor? Sarà all’altezza della sfida? Sicuramente l’apporto di Kilian sarà fondamentale, noi tutti siamo molto curiosi di toccare con mano i risultati prima possibile.
I tempi cambiano e si matura, si cambia, la vita si modifica e le sfide si diversificano: famiglia, fiordi, orto biologico e… un progetto tutto nuovo per creare un brand di attrezzature per l’outdoor che faccia della responsabilità ambientale uno dei suoi valori più importanti. I prodotti sono tutti stati disegnati a Mallorca e testati in Norvegia, con l’idea di offrire performance e durabilità all’interno di uno sviluppo sostenibile. Tutti concetti che emergono in maniera molto forte dal manifesto di NNormal:
We run for simple reasons and with a clear mind.
Corriamo per motivi semplici e con la mente libera.
1. Siamo noi a segnare il nostro sentiero
Qualcuno una volta ha detto, noi siamo i nostri sogni... e se non sogniamo, non siamo più vivi. Il nostro percorso creativo unico ci spinge a restituire qualcosa in cambio alle persone e al pianeta.
2. La nostra casa è all'aperto
Siamo appassionati di sport all'aria aperta, ma soprattutto siamo persone. Raggiungere la vetta riguarda anche le emozioni e i ricordi di tutti coloro che sono venuti con noi nel nostro viaggio.
3. Facciamo leva sulla la semplicità
Semplicità significa che con meno possiamo fare di più. La soluzione più semplice sarà la più efficiente, ma anche la più difficile da immaginare.
4. Ci assumiamo la responsabilità
All'aria aperta, proprio come nella vita, fai affidamento sulla forza di chi è con te. Non perderemo la strada perché non c'è una strada prestabilita. Siamo responsabili di tutte le nostre azioni, buone o cattive che siano.
5. Agiamo più forte di quanto parliamo
Parlare senza agire equivale a non fare nulla. Sappiamo che non è quello che diciamo, ma quello che facciamo, che definisce chi siamo.
Cosa sappiamo della nuove scarpe di Kilian?
Dopo mesi di anticipazioni e di foto sgranate condivise sui social, il 14 Febbraio Kilian si è presentato alla partenza della Tjörnarparsen Ultra a Skåne, in Svezia e tutti ci chiedevamo che materiali avrebbe utilizzato. L’attenzione era tutta concentrata su quello che avrebbe indossato e, soprattutto, calzato l’atleta catalano. Le foto che si sono susseguite nei giorni successivi mostrano una scarpa sicuramente ancora in fase di studio, dall’aspetto prototipale e un po’ anonimo, ma che già ci fa intuire qualcosa con quell’intersuola discretamente alta, la tomaia in mesh ingegnerizzato e una suola dalla quale sembra intravedersi l’ottagono giallo di Vibram. Tutte curiosità che saranno svelate quest’autunno, quando i primi prodotti verranno commercializzati in attesa di ampliare la collezione. Staremo a vedere, ma siamo già super curiosi di vedere cosa tirerà fuori dal cilindro il nostro Kilian questa volta: nel frattempo, godiamoci lo spettacolo di vederlo gareggiare all’Hardrock, alla Sierre-Zinal e all’UTMB con le sue scarpette nuove!
Riferimenti: