NNormal Kjerag

Quando NNormal si è affacciata sull’ormai ricchissimo mercato delle scarpe da trail running, la curiosità era veramente tantissima: il progetto di Kilian Jornet ha subito appassionato tutti, sia per la sua impostazione particolare (pochissimi modelli, completamente focalizzati sulla ecosostenibilità del processo produttivo), sia perché per noi addetti ai lavori poter mettere le mani su una scarpa progettata e realizzata con un coinvolgimento diretto di Kilian significava fare un piccolo salto nel passato, in un’epoca in cui le scarpe da trail erano leggere, minimaliste e dannatamente divertenti.
Abbiamo avuto la fortuna e il privilegio di testare le Kjerag quando l’attenzione del mercato sulla novità del momento era in parte già passata, potendo mettere insieme svariate centinaia di chilometri in una review di lungo periodo che è, da sempre, il nostro punto di forza riguardo alle recensioni dei materiali che vi presentiamo qui su Spirito Trail.

 

La Kjerag è una scarpa molto particolare. Leggerissima, molto flessibile, con un’anima race che definire spiccata è dire nulla, eppure alla prima calzata la scarpa da gara di NNormal ti stupisce con una sensazione di morbidezza avvolgente che non ci si aspetterebbe mai da una scarpa del genere. E non parlo solo della tomaia sockfit, mi riferisco anche e soprattutto all’intersuola: nel suo mantenere una dimensione comunque limitata, l’intersuola della Kjerag risulta morbida, piacevole, tutt’altro che “secca”.

 

nnormal kjerag

   Marca: NNormal

   Modello : Kjerag

   Prezzo: 190 euro

   Peso: 200 grammi

   Drop: 6 mm

 

COMFORT

10 10 (10/10)

Do il massimo dei voti alla Kjerag nella categoria in cui meno verrebbe da aspettarselo, il comfort, e lo faccio consapevolmente: capita di rado di indossare una scarpa da trail che dopo pochi minuti di sentiero ti fa dimenticare completamente di averla addosso, che diventa come una sorta di propaggine del tuo corpo senza che quasi tu te ne accorga mentre corri forte e ti viene voglia di spingere ancora di più sull’acceleratore. Inizialmente mi ha lasciato un po’ perplesso l’assenza di una soletta interna (l’obiettivo dichiarato è il risparmio del peso), eppure durante i moltissimi chilometri percorsi utilizzandola non ne ho mai davvero sentito la mancanza. Certo, qualche pecca a livello di protezione si sente, non è la scarpa con cui prendere serenamente a calci le pietre che incontri sul sentiero, ma se mi soffermo sui numeri (appena 200 grammi di peso) il risultato complessivo che NNormal è riuscita a mettere insieme con questa scarpa è incredibile.

 

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AMMORTIZZAZIONE

7 10 (7/10)

All’ammortizzazione do un 7, che però vale più di quanto potrebbe sembrare a prima vista: utilizzando pochissimo materiale, NNormal è riuscita nella difficile impresa di realizzare una scarpa leggera, velocissima, eppure morbida e piacevole quando si parla di intersuola. Non è una cosa banale: le scarpe in questo segmento di solito sono veloci e leggere, sì, ma anche dure come il marmo quando si tratta di ammortizzazione: la Kjerag rimbalza, è dinamica, il tutto con un livello di flessibilità incredibile. Non parliamo quindi di una scarpa iper-ammortizzata, tutt’altro, ma di una scarpa da gara come se ne incontrano di rado. Per i più nostalgici, i rimandi ai primi modelli di Sense sviluppati proprio da Kilian nei suoi anni d’oro con Salomon sono tantissimi, ma qui ci troviamo di fronte ad un prodotto notevolmente più maturo e che promette una durabilità nettamente superiore.

 

DINAMISMO

10 10 (10/10)

Veloce, agile, scattante. La Kjerag è un tripudio di dinamismo, è una scarpa che non ti stupiresti di vedere saltare fuori da sola dalla scatola non appena aperta. Bellissima e divertente sul terreno corribile, dove ci si ritrova a volare sul sentiero come se ai piedi non si avesse nulla; ma anche agile e affidabile sul terreno tecnico, dove la sua suola Vibram Litebase fa un lavoro di trazione e stabilizzazione dell’appoggio davvero notevole.
Personalmente, la ritengo una delle migliori scarpe da gara mai provate, soprattutto nella categoria delle ultraleggere.

 

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STABILITA’

6 10 (6/10)

Sul piano della stabilità, la Kjerag non offre grandi supporti al runner che cerca un aiuto per correggere qualche difetto di impostazione a livello di appoggio. La tomaia lavora bene e fa un ottimo lavoro di contenimento del piede, ma non ci sono supporti di sorta per influire sull’iper-pronazione. In generale la scarpa è estremamente flessibile, e trovo che questo sia uno dei suoi più grandi pregi perché le permette di assecondare il terreno con naturalezza, lasciando che sia il piede a lavorare. Tuttavia, se invece si cerca un aiuto di tipo meccanico in questo senso, la Kjerag potrebbe risultare eccessivamente destrutturata.

 

­­GRIP

10 10 (10/10)

Ad una prima occhiata, la suola della Kjerag mi aveva convinto solo in parte. La immaginavo molto piacevole sul terrento corribile e, più in generale, laddove i tasselli larghi e appiattiti avrebbero potuto massimizzare l’efficacia della loro superficie d’appoggio. Mi sarei aspettato invece qualche defaillance sul terreno smosso e fangoso.
Poi però ho cominciato a correrci, e la Kjerag mi ha stupito una volta di più: la combinazione di mescola ad alta aderenza, tasselli marcati e ben dimensionati da 3,5 mm di profondità, beh, funziona al di là di qualunque aspettativa. Una scarpa davvero universale, in grado di offrire una versatilità inaspettata per le sue caratteristiche: ci ho corso su tutti i terreni possibili (a parte la neve) e l’unica condizione in cui l’ho messa davvero in difficoltà è stata il fango argilloso profondo. Capita di rado di trovare una suola così efficace e al contempo così versatile, NNormal e Vibram hanno fatto davvero un lavoro eccezionale con questa Kjerag.

 

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PROTEZIONE

6 10 (6/10)

Qui mi fermo alla sufficienza. Quello della protezione è l’unico fronte su cui la Kjerag rimane un po’ scoperta. Mancando un rockplate, le asperità del terreno sono attutite solo dall’accoppiata suola/intersuola, che fanno quello che possono. Le protezioni a livello della tomaia sono minimali e impongono una certa attenzione nell’evitare gli urti, soprattutto in zona dita.

 

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Conclusioni

Quando ho sottomesso la mia richiesta di diventare un tester ufficiale dei prodotti NNormal, mi è stato richiesto di impegnarmi nell’utilizzo responsabile del prodotto una volta concluso il test: potevo restituirlo oppure portarlo a fine corsa. Ho apprezzato molto questa richiesta di un’assunzione di responsabilità, e ho optato con decisione per la seconda opzione: sono più curioso che mai di vedere quanto effettivamente questa scarpa sarà in grado di reggere alla prova del tempo.
Finora, dopo qualche centinaio di chilometri mal contato, le mie impressioni rispetto alla Kjerag sono letteralmente entusiastiche: una scarpa bellissima, leggera e agile come non mi capitava da tempo di provarne, con un feeling estremamente alpino e al contempo piacevolmente corsaiolo. Non so se potrei correrci una 100km o addirittura una 100 miglia, ma so che le Kjerag erano nella mia drop bag a Cimabanche durante la mia LUT di quest’anno: alla fine non ho sentito il bisogno di effettuare cambi, ma credo che questo valga più di mille parole per dimostrare la fiducia che ripongo in questa scarpa.
Una nota importante, in chiusura: attenti alla scelta della taglia! Il sizing va verificato con attenzione, come purtroppo ho avuto modo di constatare di persona. Considerato che parliamo di una scarpa da 190€, è fondamentale che calzi alla perfezione.