Val Borbera Marathon - Preview

a cura della Redazione

Stazione di Cantalupo Ligure. Ultima fermata per i Mondiali di Badia Prataglia. Questi 42 km e 2200 d+ saranno decisivi per formare la squadra azzurra per cui si farà grande tifo tra poco meno di un mese.

 

Dopo la prima tappa della Val Bregaglia alcuni nomi sono già nei taccuini dei selezionatori. Chi manca? Sembra che ci sia ancora posto solo per due...

 

Partiamo dagli ometti. Chi saranno i magnifici?

VBM M1

Riccardo Borgialli. Giovane, forte e bello. Speriamo gli puzzi almeno l’alito. Ha aperto l’anno con le vittorie al Firenze Urban Trail e l’Orna Trail sembrando sempre in controllo. È in ottima forma, gioca quasi in casa (Fulvio Massa è il suo allenatore) e quando la strada spiana riesce a sviluppare velocità non adatte ai deboli di cuore.

Stefano Fantuz. La speranza del Nord-est. Il suo ultimo anno l’ha passato più o meno fermo, vittima di un piede che non lo voleva lasciare arrivare troppe volte primo. Fino a metà aprile le notizie sulle sua condizione erano nulle. Ma il 4° posto in Val Bregaglia e la tenacia con cui ha deciso di puntare sul treno mondiale (rinunciando anche all’amata DueRocche) lo mettono tra i favoriti. E poi può contare sul tifo "peggiore"…

Georg Piazza. Cosa può fare? Buona domanda, perché su questa distanza abbiamo poche informazioni così come sulla sua condizione. Però è arrivato 14° agli ultimi mondiali di Geres, primo degli italiani, mica pizza e fichi. Di gare ne fa poche ma buone e non sorprenderebbe vederlo arrivare davanti a tutti. Mistero misterioso.

Stefano Butti. Quando arrivi 10° al KIMA entri di diritto tra quelli che la mattina mangiano pane e velocità. Certo la Val Borbera con il trofeo valtellinese centra come i calzini bianchi con i sandali, ma il motore non si mette in dubbio. In particolare dopo l’ottimo 2° posto al Trail Monte Casto 2016.

Christian Pizzati. Non fa troppe gare ma se cerchi bene in quelle che fa è sempre tra i primi. Ultimo bel risultato il 5° posto in Val Bregaglia. Ci riprova a pescare il biglietto per Badia Prataglia.

Danilo Lantermino. Ha allungato un po’ le distanze arrivando fino ai trecentrotroppi chilometri del 4K. Non per la vittoria, ma di sicuro per una gara solida. Che se quelli davanti menano troppo…

Davide Cavalletti. Altro che nome spesso risuona tra i primi posti. Nel 2017 ha già un terzo posto al Trail del Marchesato e un quarto al Val Maremola Trail. Riuscirà a ripetersi anche qua nonostante la competizione agguerrita?

Per un posto tra i primi da non dimenticare Francesco Baldessari, Davide Ansaldo e il nostro Daniele Gaido, anche lui di ritorno da una lunga gita a Lourdes.

 

Anche tra le donne mica si scherza.

VBM W

Lara Mustat. Campionessa italiana 2016. Percorso simile e distanza simile. In questo 2017 sembra non essersi spremuta ancora su lunghe distanze ma il 1° posto in scioltezza al recente Ultra Trail del Mugello (24k) la tengono là davanti. La favorita d’obbligo.

Francesca Pretto. Rookie of the year 2017. Alzino la mano quelli che la conoscevano prima di marzo 2017! Solo i tanti amici che sono rimasti un festossimo fan club. Ha vinto Ultrabericus e DueRocche. Non è più una ragazzina (e per questa frase qualcuno in redazione morirà) ma sembra averci preso gusto ad arrivare “una” e non si fermerà qua.

Lisa Borzani. Sulle gare corte la si considera sempre poco pensandola adatta solo a percorsi lunghi visto i suoi successi al TOR o alla Ronda dels Cims. Mai prendere sotto gamba Lisa. Mai. 42 km non sono il suo pezzo forte ma sembra che alla TCE piano non sia mai andata!

Barbara Bani. Chi mastica di corsa in montagna la conosce. Chi è più avvezzo al mondo Trail penserà “e chi è?”. Ma niente, una che è solo stata in nazionale di corsa in montagna su distanze lunghe (queste) e che nella prima prova di qualifica è arrivata seconda. Cosa vuoi che sia!?!

Gloria Rita Giudici. Da fare Ctrl+C, Ctrl+V con il nome precedente. Sempre nazionale di corsa in montagna, arrivata 3° in Val Bregaglia. Insomma un’altra che sgasa.

Elena Casaro. Un nome diverso su cui scommettere? Eccolo, niente Trail, qualche corsa in montagna nel CV ma soprattutto un 2h42 in maratona. La sorpresa del giorno? Why not?

 

Si ma gli altri?

Il livello è bello alto e chiunque sarà portato ai mondiali avrà delle ottime carte da giocarsi a livello globale. Però i tifosi sognano il confronto totale, la gara delle gare tra tutti i nomi noti del Trail Italiano. Mancano i ragazzi ella corsa in montagna, come Alessandro Rambaldini ed Emanuele Manzi. Manca Tadei Pivk e Franco Collè, o chi negli anni ha allungato le distanze come Daniel Jung, Giulio Ornati, Marco Zanchi, Oliviero Bosatelli, Carlo Salvetti e Fabio di Giacomo. E saranno assenti altri forti atleti come Christian Modena, Simone Wegher, Matteo Pigoni, Claudio del Grande, Gil Pintarelli o Clemente Belingheri.

I motivi sono molteplici. Infortunio, distanza non adatta, motivi personali. Peccato. Perché gli appassionati sognano questo scontro da anni...