In arrivo questo weekend i Campionati del Mondo di Trail, nell’ultima edizione in gara unica.
Ad ospitarli sarà il Portogallo, che aveva già organizzato l’edizione del 2016: questa volta la località prescelta è Miranda do Corvo, suggestiva cittadina a pochi chilometri da Coimbra.
Rispettando l’alternanza di distanze scelta da IAU ed ITRA insieme alla IAAF, quest’anno si gareggerà sul format "corto" ovvero 45 km. Ma prima di passare ai possibili protagonisti, vediamo un po’ il percorso.
La gara partirà alle 9:00 del mattino da Miranda do Corvo, con una prima parte veloce che farà subito selezione. Da Vila Nova, al km 7 i runner incontreranno la prima salita che li porterà al ristoro di Senhora da Piedade, che sarà anche l’unico punto di assistenza per i corridori. Qui entreranno nella parte più dura del percorso con quella che sembra essere l’unica vera salita impegnativa: in 4/5 km ci sono circa 800 metri di dislivello da coprire per poi restare in quota ed arrivare a Mestrinhas.
Una lunga discesa di 15 km riporterà poi i corridori a Miranda do Corvo: se i giochi non saranno fatti prima degli ultimi 4 chilometri di relativo piano, sarà curioso vedere un Mondiale finire allo sprint! Le caratteristiche sembrano favorire i velocisti, perché 2200 metri di dislivello non sono così tanti da permettere una selezione dura. Probabilmente conterà il passo e la capacità di mantenere ritmi alti da subito.
Un rapido sguardo alla lista dei partenti mette subito in evidenza due cose: la prima è che la distanza corta richiama molti specialisti della Corsa in Montagna. La seconda è che il favorito resta comunque lo stesso: Luis Alberto Hernando, Il tre volte campione del mondo ha le carte in regola per ripetersi ancora una volta, avendo dimostrato di non temere rivali su alcuna distanza.
Chi ci proverà? Probabilmente Hernando farà bene a guardarsi in primis dai suoi compagni di squadra: i più accreditati sono Cristofer Clemente e Ait Malek Zaid, ma anche Pablo Villalobos ha possibilità di finire in alto. I rivali storici degli spagnoli, i nostri cugini d’oltralpe, schierano ancora una volta Ludo Pommeret, ma l’arma più pericolosa potrebbe essere Nico Martin. Attenzione a Julien Rancon, un veterano che su questa distanza può piazzare la zampata.
Gli inglesi hanno da difendere l’argento della scorsa edizione: Jonathan Albon avrebbe tutto per provare a stare con Hernando, ma il percorso poco tecnico potrebbe non favorirlo. Andy Symonds ha la velocità per stare davanti, e sarà curioso vedere il campione mondiale 2013 Ricky Lightfoot ancora una volta al via.
Una squadra che potrebbe alla fine sorprendere tanti è la Romania, che tra Robert Hajnal e gli esperti di distanze brevi Ionut Zinca e Gyorgy Szabolc ha diverse carte da giocarsi. Meno gli USA che con il forfait di Mario Mendoza e la rinuncia di Tim Tollefson, Zach Miller ed Anthony Costales ha il solo Alex Nichols a giocarsi possibilità di podio. Ma viene da un anno tribolato. Altri nomi vari che potrebbero inserirsi ai vertici? André Jonsson per la Svezia, il canadese Nick Elson che però arriva da aver corso sabato Zegama, Kamil Lesniak per la Polonia, Erik Krogvig per la Norvegia, Moises Jimenez per il Venezuela, Dimitrios Theodorakakos per la Grecia e Sam McCutcheon dalla Nuova Zelanda.
Passando alle donne, i due colossi Spagna e Francia schierano come sempre squadre competitive, ma la favorita, anche qui, resta la campionessa uscente, l’olandese Ragna Debats. Dallo scorso campionato ha vinto quasi tutto, compresa la MdS e Transvulcania. Chissà se riuscirà a ripetersi anche su una distanza inferiore. Contendenti principali saranno Laia Canes, Gemma Arenas, Azara Garcia, Sheila Alves e Anna Comet per gli spagnoli, Adelina Roche (vincitrice nel 2017 in Italia sulla stessa distanza), Sarah Vieuille e Blandine L’Hirondel’s, con l’aggiunta di Maryline Nakache che potrebbe sorprendere altre compagne più titolate. Non male le inglesi, che con Charlotte Morgan, che arriva dalla corsa in montagna, Jasmin Paris e Jo Meek hanno tre atlete diverse ma molto agguerrite.Come tra gli uomini, anche tra le donne gli USA non riescono a schierare una squadra realmente competitiva: Kelly Wolf sembra atleta più adatta alle lunghe distanze, ma Kasie Enman potrebbe farsi vedere davanti così come Dani Moreno. Guardando alle altre nazionali, impossibile non segnalare Ruth Croft: la neozelandese potrebbe avere le carte in regola per giocarsi anche un podio. Così come Magdalena Laczak o Fanny Borgstrom, entrambe già a podio in diverse gare del circuito sky. C’è poi una serie di atlete che arrivano dalla corsa in montagna che sono potenzialmente pericolosissime: partendo dall’austriaca Sandra Koblmuller, passando per Denisa Dragomir per la Romania, Matrasova e Mertova per la Repubblica Ceca e Mercedes Pila dall’Ecuador. Ma se dovessi dire due possibili inserimenti in top ten, io potrei giocarmi una tra Kat Drew e Kim Magnus, entrambe canadesi: sembrano in forma e motivate ed il percorso si addice loro.
Andiamo a vedere ora anche le nostre due selezioni. Storicamente, sulla distanza più breve ci siamo sempre espressi meglio: nel mondiale in casa avevamo strappato ottimi risultati, e la spedizione azzurra in Portogallo parte con tutte le carte in regola per fare bene.
Silvia Rampazzo ritorna dopo l’argento del 2017 e dopo il primo e terzo negli ultimi due anni al WMRA Long Distance Championship, su distanze simili a quelle del Mondiale. Sappiamo tutti di cosa è capace Silvia quando le cose girano giuste.
Del team argento sempre nel 2017 ritornano anche Gloria Giudici, Barbara Bani e Lidia Mongelli. Se Sarah Palfrader ha sorpreso tanti con il terzo a Maremontana (che era gara di selezione) e con il quinto posto a Transvulcania, non è certo una sorpresa la genovese Emma Quaglia, che sembra gradire la trasformazione da maratoneta di livello mondiale (2’28” di personale, sesta nel 2013 ai Mondiali di Mosca) ad atleta off-road.
Tra gli uomini la punta di diamante è Marco De Gasperi: passa il tempo, ma Marco resta il nostro atleta migliore, specie su questa distanza. Chissà che non riesca a restare nel vivo dell’azione e piazzare la zampata giusta. Il nome suggestivo è Francesco Puppi: giovane, talentuoso, simpatico e mortalmente veloce, come dimostrato al Giir di Mont 2017, dove si è aggiudicato il WMRA Long Distance World Championship. Ma anche a Sierre Zinal sia nel 2016 che nel 2018. Dice di non essere fisicamente al meglio, ma avrà il tifo di tanti. Così come Alessandro Rambaldini, altro campione del mondo WMRA Long Distance nel 2016 e nel 2018: anche lui ha parecchie carte da giocarsi. Se anche Luca Cagnati viene dalla corsa in montagna, Andreas Reiterer e Davide Cheraz sono nomi più conosciuti in ambito sky/trail: Davide è un atleta poliedrico, e quest’anno ha dimostrato di essere carico al punto giusto. Attesissimo.
Sabato ore 9:00 tutti attaccati al live e, naturalmente, forza azzurri!
info: https://itra.run/page/425/2019_TWC_-_Trilhos_dos_Abutres.html
sito web gara: https://trilhos.abutres.net/en/home/
live: https://trilhos.abutres.net/en/live-results/