Testo e intervista di Maurizio Scilla
Foto ©Stefano Jeantet
Nadir Maguet, valdostano di Torgnon, atleta del Centro Sportivo esercito ha stabilito il nuovo record di salita e discesa sul Gran Paradiso.
Nel 1991 il guardiaparco di Ceresole Reale Valerio Bertoglio aveva fatto registrare il tempo totale di 2h32’ (1h50’ il crono in salita), poi quattro anni dopo il fortissimo skyrunner valdostano Ettore Champretavy, grande conoscitore di questa montagna aveva alzato il livello facendo fermare il crono a 2h21’36” (1h43’22” il suo tempo ascensionale).
Il tentativo era previsto in un primo momento per mercoledì, ma è stato anticipato dopo aver consultato le previsioni meteo, così all’alba Nadir Maguet e il lecchese Daniel Antonioli, dopo aver ricevuto le ultime “dritte” dal detentore del record Ettore Champretavy, hanno lasciato i 1960 m di quota di Pont in Valsavarenche.
Il percorso è stato messo in sicurezza dagli uomini del Centro Sportivo Esercito e dalla Sezione Militare di Alta Montagna. Sentieri, pietraie e il ghiacciaio finale, contraddistinguono il tracciato, il valdostano ha raggiunto i 4061 m del Gran Paradiso in 1h29’ per poi tornare a Pont nel favoloso tempo di 2h2’32”, mentre Antonioli chiudeva la prova in 2h10’32”.
Com’è nata questa impresa?
L’idea di poter scrivere il mio nome in un record sulle cime della Val d’Aosta, a casa mia, è nata un paio d'anni fa. Ci ho pensato anche l’anno scorso però non ero riuscito a organizzarmi, perché finita la stagione skialp ho attaccato con le gare sky e non ho avuto il tempo per dedicarmi a questi record. Quest’anno con l’annullamento delle gare causa Covid, mi son detto che dovevo provare a fare qualcosa. Ho visto che erano partiti anche altri, ho aspettato che ci fossero le condizioni ideali. Una settimana prima ho chiamato Ettore Champretavy che già conoscevo, molto umile, un grandissima persona e atleta dei suoi tempi. Era tutto gasato, infatti mi ha mandato anche una foto di un suo diario con un po’ di dati di quando lui aveva fatto il record. Mi aveva poi chiamato Daniel Antonioli, che era venuto a conoscenza del mio tentativo e anche lui voleva provarci.
Quali erano gli accordi con Daniel, ognuno procedeva con il proprio ritmo da subito?
Partiamo dal principio che fare un record a coppie non ha molto senso, Daniel la pensava come me. Siccome siamo amici e entrambi atleti del Centro Sportivo Esercito, abbiamo deciso di condividere il giorno. Provare in giorni diversi, secondo me non ha senso, quando sai che vuole provarlo anche un tuo amico, non è un bel segnale, così abbiamo trovato una data comune, ci siamo dati una mano nell’organizzazione, abbiamo pensato di partire insieme, però ognuno partiva al suo ritmo, come se fossimo in gara.
Vedendo i tempi sembra che ti sia riuscita "facile", impressionanti in particolare i 33’ in discesa con oltre 2000 m di dislivello, tu come l’hai vissuta?
Sì adesso ti dico che è riuscita facile, condizioni top, io stavo bene, in pratica tutto perfetto. Quando sono andato a provare il tempo della salita, ho capito che potevo stare sotto il tempo di Ettore, ma non pensavo di abbassarlo di così tanto, la cosa che mi faceva paura, erano i 38’ di Ettore in discesa, mi sembrava un tempone, l’unico interrogativo era quello della discesa. Infatti quando sono arrivato in vetta, mi son lanciato giù sul ghiacciaio come se non ci fosse un domani, le condizioni erano belle, la gamba c’era e la voglia di far bene anche. Quindi alla fine tutto è andato alla perfezione!