Ultrabericus Trail spostato a maggio: Deja-vu

La notizia della settimana è lo spostamento al 29 maggio dell’Ultrabericus Trail, la grande classica di primavera. Ne abbiamo parlato con Enrico Pollini, race director della corsa vicentina.

 

190220 Ultrabericus Trail ph Nadia Pietrobelli 3

 

La grande classica di primavera, l’Ultrabericus Trail, si ritrova nuovamente a fare i conti con il Covid19. Dopo l’annullamento dell’edizione 2020 mentre l’intera Italia era finita in lockdown, quest’anno le cose sembravano essersi messe per il meglio, con il Veneto che sembrava essere scampato alla terza ondata del virus.

Anche i top-runner avevano risposto con entusiasmo all’idea di indossare un pettorale e si annunciava una gara incertissima che avrebbe dato ottime indicazioni in vista dell’intera stagione e dei mondiali. Tra gli uomini era già stata annunciata la presenza di Modena, Borgialli, Montani,Mastrotto, Bassi, Cocco, Geronazzo, Menegardi, Dola, Salvetti e Gheduzzi. Tra le donne quella di Kessler, Canepa, Vinco, Baykova.

Poi tutto è precipitato nel giro di pochissimi giorni, rimettendo in discussione tutti i preparativi fin lì fatti. Ma come vive un’organizzazione un periodo come questo? Già normalmente durante le ultime settimane prima della gara le attività di preparazione si fanno frenetiche, con questa situazione tutto diventa ancora più incerto e soggetto a cambiamenti dell’ultimo minuto.

Ne abbiamo voluto parlare con Enrico Pollini, il race director che preferisce però definirsi semplice “portavoce” di quella squadra incredibile che è l’Ultrabericus Team, che da undici anni si muove dietro le quinte per regalarci questa gara.

 

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Zona gialla, zona arancione, zona rossa, tutto nel giro di tre settimane quando ormai era tutto pronto per l’Ultrabericus 2021. Come avete vissuto queste settimane? Ci puoi rivelare un aneddoto che fa capire la situazione di incertezza in cui vi siete mossi?

È stato un deja vu. Il Veneto non è mai stato rosso e, dopo il capodanno e la fine del lockdown natalizio, siamo tornati ad una sensazione di quasi normalità. Rispetto all'anno scorso è tutto più normato, più regolamentato, ma l'accelerazione delle ultime settimane è arrivata quasi con la stessa sorpresa dell'anno scorso, solo che avevamo imparato. Normalmente si programmano ordini e consegne con un certo anticipo, per essere tranquilli; quando succedono queste cose si riprogrammano portando le scadenze ai limiti per poter annullare gli ordini il più tardi possibile. Non c'è un episodio particolare, è stato tutto abbastanza fluido, anche se non siamo riusciti a fermare proprio tutto. L'ultimo atto è stato spostare a domenica 14 i balisaggi previsti per sabato 13, in attesa dell'ordinanza ministeriale definitiva, per poi annullarli definitivamente nel pomeriggio del sabato.

 

Ora la nuova data dell’Ultrabericus è diventata il 29 maggio: quali sono i principali problemi che uno spostamento di 8 settimane comporta?

Abbiamo discusso a lungo, fin dall'inizio, per giungere alla conclusione che sabato 29 maggio era il migliore compromesso: caldo ma non ancora troppo, vegetazione rigogliosa da "curare" ma non così terribile come dopo l'estate, poche sovrapposizioni o vicinanze con altre gare. E' comunque un compromesso e, ad oggi, non è detto con certezza che in maggio si possa tornare a correre.

 

E quali le reazioni degli iscritti a questa decisione?

Le reazioni al comunicato sono state in gran parte positive, sia sui social che a livello di messaggi diretti, anche perché la data di possibile rinvio è stata ufficializzata fin da subito e chi si è iscritto lo sapeva.

Ci sarà di sicuro qualche defezione, per i motivi più disparati, ma abbiamo anche tante richieste arrivate fuori tempo massimo ad iscrizioni chiuse. Contiamo quindi di aprire le liste d'attesa e di rinuncia con gli stessi meccanismi utilizzati nel passato ed accontentare sia chi non potrà esserci sia chi era rimasto fuori. Per aprire le liste attenderemo l'evolversi della situazione, indicativamente per un mese: non ce lo diciamo, ma c'è anche la remota possibilità che a fine aprile si debba annullare, ed in tal caso non ci sarà un luglio o un ottobre, si andrà direttamente al 2022.

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