Quando ho cominciato a correre sui sentieri di montagna, intrufolandomi timidamente in quella comunità che presto sarebbe diventata una vera e propria famiglia per me, non avevo la minima idea di chi fosse Hal Koerner. Non l’avevo mai sentito nominare (a differenza di Kilian e della sua “quest”), eppure proprio in quegli anni Hal si stava consacrando come una delle grandi leggende dell’ultrarunning statunitense: dalla Western States alla Hard Rock, passando per innumerevoli altre competizioni di livello assoluto, questo ragazzone di Ashland, Oregon continuava ad aggiungere trofei alla sua prestigiosa collezione, in bella mostra nel suo negozio Rogue Valley Runners.
Tutta la sua esperienza, le lezioni imparate sul campo e gli errori commessi lungo il cammino li troviamo in questo libro, nel quale Koerner accompagna il lettore dalle prime esperienze con le scarpe da corsa ai piedi fino alla preparazione di un ultra vera e propria, scopo originale del libro. L’autore copre ogni aspetto, dalla preparazione dei materiali all’allenamento, aggiungendo alla trattazione una ricca sequenza di esperienze personali accumulate sul campo: come gestire l’alimentazione in una 100 miglia? Come prepararsi al meglio alla sfida mentale che essa rappresenterà? Hal si racconta nelle pagine di questo libro con grande onestà, come se stesse seduto con te al tavolo di un birreria, sorseggiando una IPA e chiacchierando della sua carriera di ultrarunner.
Una delle caratteristiche che ho apprezzato di più di questo libro è che, a differenza di molti altri, risulta estremamente scorrevole, non si sofferma mai più di tanto su dettagli numerici, tabelle o statistiche: potete prendere la Field Guide e leggerla tutta d’un fiato, piuttosto che modularne la lettura in base alle vostre esigenze. In ogni capitolo troverete le preziose “pillole di saggezza di Hal”, box di approfondimento e infine, ma solo infine, anche tre tabelle riassuntive da usare come riferimento per preparare la vostra ultra. Un difetto di questo libro? Al momento è disponibile solo in inglese, ma se la barriera linguistica non rappresenta un problema per voi, sono certo che apprezzerete lo stile fluente e lineare della trattazione. Sicuramente è un volume da aggiungere alla propria collezione di libri sulla corsa e da riprendere in mano di tanto in tanto, anche solo per gustarsi gli aneddoti di Hal sulle sue grandi vittorie e su alcune sue clamorose sconfitte.
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