E5: il salto delle Alpi - ep.2

di Francesco Rigodanza

Continua il percorso di avvicinamento al grande viaggio lungo il Sentiero Europeo E 5, tra cose serie ed ilarità, tra il sacro e il profano Francesco Rigodanza ci racconta come si sta preparando...

 

 

Il percorso

 

Andiamo per gradi. La settimana scorsa c’era la presentazione generale. Adesso si inizia a pianificare sul serio e per prima cosa bisogna capire questo E5 dove cavolo va!

 

Distanza: 600 km

Dislivello: 35000 m+

Luogo di partenza: Costanza (Svizzera)

Luogo di arrivo: Verona

Numero tappe consigliate: 30

Lunghezza media di ogni tappa: 20 km

Stagione consigliata: da giugno a settembre

Sito Internetwww.enrosadira.it/e5/

Cartine: “E5 dal lago di Costanza a Verona”, Kompass – Prezzo 9,99 €

Punti forti: la traversata Nord-Sud di tutte le Alpi attraversando 4 nazioni, l’alternarsi di grandi città e piccole vallate sconosciute, tratti panoramici e alti picchi (il più alto Passo Rombo a 3000 m) senza tuttavia dover richiedere abilità alpinistiche. I numerosi posti di pernottamento lungo il tutto percorso con ampia scelte di prezzi e sistemazioni.

 

E5 (2)

 

L’E5 esiste da un sacco di tempo. Nel 1972 un tale di nome Hans Schmidt prese un po' di sentieri e decise di ricamarci sopra un viaggio che attraversasse tutte le Alpi. Dal Lago di Costanza in Svizzera, a Verona, attraversando anche Germania e Austria. 600 km e 35.000 m+. Facile no?

Ecco a settembre io faccio questa cosa qua! Si beh, apporto una piccola modifica, da Kostanz ci parto ma l’arrivo, se arrivo, è a Schio. Niente contro Verona eh? Tranne qualche coro vicentino da stadio, ma casa è casa!

Bene, il cammino prevede 30 tappe. Quindi se va tutto bene 30 giorni. Io non ce li ho, quindi dovrò darmi una sbrigatina.

Quella che segue è la descrizione del percorso in base a quanto studiato. Spero di tornare con molte info in più.

Si parte da Kostanz, si segue tutto il lungo lago sfiorando San Gallo e si arriva a Bregenz. Qua gli spostamenti a piedi sono alternati a brevi tragitti in autobus (per alcuni punti permessi e suggeriti). La montagna si vede ma non si attraversa. I primi 60 km sono quasi tutti piatti vicino a città. Giusto per farti venire la voglia di montagna. Arrivati a Bregenz si sale finalmente, lento lento tra tanti paesini svizzeri pedemontani che già a guardarli su cartina capisci che tutto costa un botto. Dopo 120 km finalmente i primi monti, tutte le creste delle Alpi dell’Algovia, 20 km sempre in cima là sopra i 1600 m. Per un po' bisogna farsele bastare perché si scende a Sonthofen, 21000 abitanti e si spera almeno un LIDL.

Si risale tutto il fiume fino a Oberstdorf, una delle capitali tedesche dello sport, e da qui la vera montagna inizia per forza (siamo a 160 km di cammino). Ci sono tre strappetti da 1500 m+ passando per le piste da sci di Bach e Lendeck.

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E poi, dopo tutta la vallata del Pitztal, arrivano i pezzi grossi. Siamo sul Rettenbach, 2990 m, qua si scia sempre e si spera di scendere un po’ col sedere. E l’Italia si fa vicino. Solden è l’ultimo paese straniero che si guarda prima di distruggersi di pizze passato il Passo Rombo a 2474 m (siamo a 270 km). Si scende in Passiria e dopo aver tirato un po’ il fiato si torna a salire dai 600 m ai 2698 m del Giogo Piatto. Tanta quota, siamo sulle Alpi Sarentine. Merano sarebbe ad un passo, l’idea di prendere la funivia e fare una cappatina giù alle famose terme è allettante già ora, figurarsi dopo 320 km!

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Invece si sta in quota scendendo lentamente fino a Bolzano. Mancano 200 km all’obbiettivo finale. Ora si sta per sentieri meno turisticamente battuti in costa alla Valdadige. Next stop Cembra, un po’ di pacifico fondovalle tra vigneti e coltivazioni di mele e si sale fino al Monte Gronlait e Fravort (2300 m). Una zona molto selvaggia. Come si è saliti di 2000 metri così si scende subito tra i laghi di Levico e Caldonazzo. Sicuramente in agenda mettere i piedi esausti dopo quasi 500 km nelle fresche acque e tentare qualche approccio esausto alle turiste tedesche nei camping.

Dopo tanta altimetria sismografica il raggiungimento dell’altopiano di Folgaria-Luserna-Lavarone rappresenta un buon punto per rifiatare. Le strade sono larghe, ondulate, basta vertical. Per un po’ si riposa prima dell’ultimo vero sforzo. Terminate le piste da sci si scende fino a Passo della Borcola, piccola oasi di pace e tranquillità. Arriva ora l’ultima vera salita e le prime dolomiti di questo viaggio: il Pasubio.

Il mio Pasubio! Ve lo sto anche a raccontare. E lasciatemi fare pubblicità e venite qua a fare un giro (ma non quando corro io!) Trincee, grotte, storia e scenari mozzafiato. Sarò così preso dal traguardo finale per non ammirare le mie cime? Perché Schio è la in fondo, con quello che rimane delle ginocchia e dei piedi dopo 600 km.

Sarò contento di essere arrivato a Schio? Riuscirò a farcela fino in fondo? Non è un po’ troppo? Mi sono stancato a scriverlo, figuratevi a farlo.

E’ un piccolo salto di 600 km. Tutte le alpi da una parte all’altra. Ma dopo 600 km spiana.

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Ah, come sono belle le montagne! #sempreasud #ilmiogrupposonoio #tra600kmspiana