La squadra azzurra in ricognizione a Penyagolosa

A meno di un mese dall’appuntamento con il mondiale di trail running (IAU ITRA) in programma per il secondo fine settimana di maggio a Penyagolosa (Spagna), la squadra azzurra si è trasferita in blocco a studiare il percorso, mantenendo quanto anticipato un mese fa da Paolo Germanetto proprio durante una nostra intervista.

 

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Presenti tutti gli atleti convocati, Chiara Bertino, Alessandra Boifava, Lisa Borzani, Lidia Mongelli, Riccardo Bogialli, Stefano Fantuz, Andrea Macchi, Christian Pizzatti, Marco Zanchi, con la sola eccezione di Simone Wegher trattenuto a Trento da impegni di lavoro.

C’erano ovviamente anche Paolo Germanetto, responsabile tecnico FIDAL, e il suo fidato consulente Fulvio Massa, esperto di tematiche di allenamento nel trail running.

È stato un fine settimana decisamente intenso, in cui gli atleti hanno ripercorso e studiato – a tappe – l’intero percorso di gara del mondiale di maggio.

 

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Durante la prima giornata i ragazzi si sono limitati ad una corsa sciogligambe di una decina di chilometri sul primo tratto di gara, rimandando al secondo giorno il “piatto forte” del programma, cioè la parte centrale del percorso: un tappone di circa 54 km con 3.100 m+ (da Borriol a Vistabella del Maestrazgo), dove hanno constatato di persona perché gli organizzatori affermano che “la gara comincia al 50° km” e che, come ha commentato Marco Zanchi: “il percorso non ammette distrazioni, altrimenti ci si fa male!”.
Il terzo e ultimo giorno è stato infine impiegato per testare la parte finale, gli ultimi 25 km all'interno del parco naturale di Penyagolosa, quella che Stefano Fantuz ha definito “la parte più bella del percorso” al cospetto del roccioso monte che dà il nome al parco e alla regione.

Ad accompagnare gli atleti sul percorso c’erano due atleti locali del gruppo organizzativo, mentre Germanetto e Massa facevano l’assistenza con l’auto lungo il percorso.

Ma non si è “studiato” solo sui sentieri, perché la serata del sabato è stata dedicata ad un briefing in cui si è parlato di tutti i dettagli da mettere a punto in occasione del mondiale.

Insomma, a detta dei tecnici: “è stato un raduno proficuo durante il quale gli atleti non solo hanno cominciato a fare squadra, ma soprattuttocome sottolinea Fulvio Massa - si sono resi conto delle difficoltà di gestione tattica di un percorso caratterizzato da una continua alternanza di salite e discese, ma anche di tratti tecnici e di tratti scorrevoli”.
La conoscenza del percorso che si portano a casa permetterà loro di preparare adeguatamente la rifinitura della preparazione atletica utilizzando profili di allenamento simili a quelli della Spagna e soprattutto consentirà loro di formulare la tattica di gara più adeguata alle loro caratteristiche”.

C’è anche un pizzico di orgoglio nelle parole dei due tecnici federali quando sottolineano che “finora siamo stati l'unica nazionale ad aver effettuato una ricognizione ufficiale e completa del percorso”.

Certo molti altri atleti si sono mossi individualmente, in particolare spagnoli e francesi, nonché quattro britannici presenti in contemporanea alla nostra squadra.
Quel che conta di più, in questa fase di “crescita” del settore trail running in Italia è “riuscire a dare agli atleti tutto il supporto tecnico possibile per consentire loro di esprimere al massimo le loro potenzialità”. E per questo sembra che siamo sulla buona strada.

 

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