Come ogni anno, quando le foglie si tingono di arancio, si inizia a respirare aria di "fine stagione", ma soprattutto arriva il momento di festeggiare.
E la festa del trail per antonomasia è il Trail Monte Casto organizzato da Maurizio Scilla.
LA FESTA DEL TRAIL
di Maurizio Scilla
Ph. ©Francesco Berlucchi
L’EVENTO
Una splendida giornata di sole ha accompagnato la quattordicesima edizione del Trail Monte Casto che si è corso domenica 27 ottobre ad Andorno Micca. Temperature quasi estive e gli splendidi colori dell’autunno biellese hanno accompagnato gli atleti sul tracciato.
Un successo veramente notevole a livelli di numeri di partecipazione con 800 atleti iscritti sulle due gare competitive e chiusura iscrizioni in anticipo e 240 partenti nella passeggiata non competitiva di 8 km.
Tanto pubblico sul percorso e mega pasta & beer party finale con tavolate all’aperto, il meteo clemente ha fatto sì che la festa del trail proseguisse fino alle ore 18.
LA GARA
Per quanto riguarda il percorso principe (44 km e 2050 m +), tra gli uomini, nella prima parte della gara protagonista il valdostano Davide Cheraz, che salta però un bivio al 18 km circa e perde molti minuti. All’ interno della Val Sessera è venuta fuori la classe di Cristian Minoggio. Il cannobino quest’anno già campione europeo skyrunning e vincitore di una prova delle Skyrunner Wolrld Series, reduce da un’influenza, si è scatenato nella seconda parte, portando a casa così per la terza volta consecutiva il Trail Monte Casto. Favoloso il suo tempo finale di 3:35:52. (una media di 4’54” / km, 12,2 km /h). Grande battaglia per il secondo gradino del podio tra il varesotto Stefano Rinaldi e il gardenese Georg Piazza, Rinaldi conclude in 3:46:45 e Piazza in 3:47:24. Seguono Luca Arrigoni, Alessandro Ferrarotti, Davide Cheraz.
Tra le donne gara sempre di testa per la vicentina Alessandra Boifava, che dopo una stagione travagliata, domina e taglia il traguardo in 4:33:01, secondo posto per la svizzera Sophie Andrey in 4:49:03, sul terzo gradino del podio sale Cecilia Corniati in 5:08:07, seguono Giulia Saggin e Cinzia Bertasa.
Nella 20 km bella vittoria per Massimiliano Barbero Piantino in 1:25:52, secondo posto per lo skialper svizzero Marco Wildhaber (1:27:52), completa il podio Francesco Nicola (1:28:42), tutti under 30.
Tra le donne la vittoria va alla giovane biellese Angelica Bernardi (classe 1998) in 1:47:40, seguita da Selena Bernardi in 1:48:13 e da Chiara Giovando in 1:50:16.
La prova di 44 km assegnava il titolo di campione italiano ultratrail Csen, il titolo è andato a Cristian Minoggio e Alessandra Boifava.
IL PERCORSO
Monte Casto 6,5 km
Si tratta della prima salita della gara, si passa dai 620 m di Locato ai 1140 m del Casto in 3,5 km, con alcuni tratti con pendenze impegnative, si passa dal bosco di castagni e faggi al tratto finale in pineta che permette di correre su un tappeto di aghi di pino.
Bocchetto Sessera 14 km
Dopo il Casto si inizia a scendere su terreno facile e dopo aver affrontato un tratto misto si arriva agli alpeggi di Monduro e Carcheggio (10,5 km). Qui inizia la seconda salita che non presenta pendenze impossibili. In 3,4 km porta ai 1380 m del Bocchetto Sessera (400 m D+). Qui il panorama spazia dal Monviso alla catena del Rosa e sulle montagne del Biellese.
Bocchetto Sessera 30 km
Al Bocchetto inizia il viaggio all’interno della selvaggia e bellissima Valsessera, si segue la sterrata che prima in leggera salita porta all’Alpe Massaro, per tuffarsi poi in discesa e raggiungere l’Alpe Scheggiola, dove la tradizione vuole che ci sia un ristoro abusivo con polenta e prosecco gestito dal trailer Aldo Cacciati. Un tratto saliscendi su sentiero immerso in faggeta porta al ristoro del Rifugio della Piana del Ponte. Si prosegue poi lungo il torrente Sessera per affrontare la salita che porta in poco più di un km (180 m D+) all’alpe Artignaga (26 km) che con le sue baite è il vero gioiello di questo tratto. Il tratto che porta al Bocchetto è abbastanza scorrevole .
Andorno Micca 44 km
Dal ristoro si inizia a scendere su sentiero per raggiungere l’alpeggio di Pratetto e successivamente la fraz. Trabbia. Questo tratto e anche il seguente, che percorrono quasi per intero il periplo del Casto, sono molto veloci e chi ha ancora energie può rendersi protagonista di recuperi notevoli. Subito dopo la fraz. Locato (38 km), inizia l’ultima salita di 150 m D+ che porta alla località Qadretto. I successivi 3 km immersi nel bosco portano alla fraz. Colma, dove inizia la discesa finale su sterrata, l’ultimo km percorre le vie del paese e porta al campo sportivo dove si trova l’arrivo.