Testo di Marco Colombo
Dal 5 al 10 settembre 2020 in Corsica si è svolta la 25° edizione della Corsica Raid Adventure, una delle Adventure Race storiche e più affascinanti al mondo.
Il format prevedeva 6 tappe in 5 giorni (5 tappe di giorno ed una notturna) per un totale di circa 350 km e 9000 m+ tra Corsa, Trekking, MTB, Kayak, Canyoning, Calate in corda e Ferrate, Coastering e Nuoto. Il circa è d’obbligo poiché essendo tutto in orientamento le distanze possono cambiare a seconda delle scelte che si fanno.
Ma facciamo un passo indietro e cominciamo con il capire cosa sono le Adventure Race!
Sono gare multisport per team (generalmente composte da 4 atleti di cui almeno 1 donna) che si svolgono in ambiente outdoor. Gli sport principali sono il Trail/corsa in montagna, MTB, Kayak, manovre di corda (calate, risalite ecc) il tutto in orientamento ed in autosufficienza.
Prima dell’inizio della gara vengono consegnate ai team le mappe con segnati vari check point che andranno raggiunti nella sequenza indicata e solo con l’ausilio della bussola. Viene inoltre consegnato un roadbook nel quale sono indicati i cambi di sport e le distanze parziali e, a volte, anche il profilo altimetrico indicativo.
Ma torniamo alla gara… 2 team Italiani al via nelle 2 categorie: la 4+1 che significa team formato da 4 componenti e 1 assistente e la 2+1, ossia 2 atleti e un assistente che, in determinati checkpoint, poteva prendere il posto di un corridore. Stesso percorso per le entrambe le categorie.
Il Nirvana Adventure Team era composto da Marco Colombo, Francesco Lo Bianco e Flavio Michelon (cat 2+1) mentre il Freemind Team da Marco Ponteri, Telemaco Murgia, Federico Caldini, Marta Poretti ed Emiliano Corona (cat 4+1).
Causa problematiche legate al Covid, quest’anno la partecipazione di team stranieri è stata limitata all’Europa con quasi tutte le nazioni presenti tra cui i fortissimi Sloveni e Polacchi.
Prima tappa di corsa in montagna di 35 km e 2500 m+ sui monti della Restonica con passaggi a 2700 m del Monte Cinto. Ambiente incredibile che mi ha ricordato la Val di Mello ed il Kima.
Nemmeno il tempo di riposarci che siamo partiti per la tappa notturna, sempre di corsa di 30 km con 1700 m+ che ha creato qualche problema a chi non è abituato ad orientarsi di notte, tanto più che la visuale era ulteriormente ridotta da una nebbiolina. Fortunatamente per i nostri team Italiani l’orientamento è uno dei punti di forza per cui ci ha consentito di fare un’ottima prova.
Due ore di sonno e partenza per la terza tappa che prevedeva MTB, Trail, Canyoning ed ancora MTB e dove il caldo l’ha fatta da padrona in circa 80 km in ambiente veramente selvaggio.
Nella quarta tappa dopo un tratto in MTB siamo arrivati al mare dove abbiamo potuto apprezzare la costa con le sue insenature ed i sentieri nella macchia mediterranea. Corsa sulla spiaggia e sugli scogli, poi Kayak, Corsa, ferrata a sbalzo sul mare, corsa, nuoto, ancora corsa (nel deserto questa volta), kayak ed infine corsa sulla spiaggia.
Penultima tappa marina ancora ricca di cambi di sport: Kayak, Trail, calata di 65 m nel vuoto, trail, kayak, nuoto, corsa e MTB
Ultima tappa con il maltempo (non poteva andarci sempre di lusso) dove a causa del mare molto agitato gli organizzatori hanno sostituito la prima parte di kayak con il costering che consiste nel costeggiare la costa facendo pezzi a nuoto, arrampicandosi e correndo sugli scogli e sulle spiagge. Poi 2 sessioni di MTB ed infine kayak (il mare si è un po’ calmato) con passerella finale lungo la spiaggia per tagliare il traguardo.
Alla fine ottimi i risultati per le squadre italiane: il “Nirvana Adventure Team” domina la categoria 2+1 davanti al team francese “Les Corsi’cadors” e alla squadra tedesca “Nova Team” (e facendo il miglior tempo assoluto) mentre il team “Freemind” dopo una gara sempre a ridosso dell’oro si è classificato al secondo posto dietro il forte “AR Team Slovenia” e davanti al polacco “Trail Team.PL”.
Facendo le somme di questa Adventure Race, risultato a parte, porto nel cuore i magnifici e selvaggi luoghi Corsi che abbiamo attraversato, il poter condividere con il mio team la fatica, le crisi, le emozioni, la gioia e l’ambiente che si respira in questo mondo ancora “puro” ed avventuroso.