D'HAENE DA RECORD ALLA HARDROCK

Due anni di attesa per poter correre la Hardrock: prima la cancellazione dell’edizione 2019 a causa neve, poi l’annullamento di quella 2020 per il Covid. Eppure Francois D'Haene ha continuato ad allenarsi in vista di questa grande classica che ancora mancava nel suo palmares.

 

L’obiettivo, con due pacer del calibro di Jim Walmsley e Dakota Jones, non era solo la vittoria, ma l’assalto al record di Kilian Jornet, che fino a ieri deteneva sia il record sul verso antiorario (23h28’00’’) che quello sul verso orario (22h41’33’’).

D’Haene non ha deluso le aspettative, dominando la gara dall’inizio alla fine e incrementando il suo vantaggio sugli inseguitori: quando si è chinato per baciare la roccia al traguardo della gara, il cronometro si è fermato su 21h45’50’’. Un tempo pazzesco, 1h43’ minuti meglio del tempo di Kilian sullo stesso verso (quello antiorario), e quasi un’ora in meno del tempo migliore mai fatto segnare da Kilian.

Certo, si è trattata di un’edizione dalle condizioni meteo perfette, ma comunque il crono fatto segnare da D’Haene rimane una prestazione straordinaria, di quelle che ti fanno vincere l’Oscar del Trail 2021 all’unanimità quando ancora mancano sei mesi alla fine di quest’anno.

 

Dylan Bowman miglio 68

 

La prestazione di D’Haene è talmente enorme, da rischiare di offuscare quella di Dylan Bowman (secondo in 22h45’50’) e di  Ryan Smith (terzo in 23h24’29’’) entrambi sotto al record del 2015 di Kilian Jornet.

Sembrava fosse la giornata giusta per far cadere anche il record di Diana Finkel che resiste dal 2009, ma Courtney Dauwalter, assoluta favorita dai pronostici, è stata costretta al ritiro da problemi di stomaco dopo aver condotto la gara fino al 62° miglio. La vittoria è andata alla campionessa uscente Sabrina Stanley, che così bissa il successo del 2018, e sfiora di appena 4 minuti il record (27h21’49’’).

 

L'arrivo di Sabrina Stanley   che falcata!

 

Sabrina, nei giorni precedenti aveva dichiarato di essere venuta non solo per vincere ma anche per battere il record della Finkel: era sembrata fin troppo spavalda, ma i fatti le hanno dato ragione. Fino al 93° miglio aveva ancora un crono migliore di nove minuti sotto il record, segno di una condizione fisica davvero eccezionale. Seconda, ma a quasi quattro ore e mezza di distacco, è Darcy Piceu (32h08’26’’), una delle leggende della gara, che ha al suo attivo ben tre vittorie e sette Hardrock in tasca, che ha preceduto Meghan Hicks (33h05’02’’).