SWISS PEAKS 360: IL VALLESE TUTTO D’UN FIATO

Testo di Maurizio Scilla

Cinque gare in una settimana, questo è lo Swiss Peaks Trail. Ci troviamo nel Vallese, quindi appena al di là della Valle d’Aosta. Dobbiamo tornare indietro all’anno 2017 per veder nascere la prima edizione con un percorso di 170 km, ma l’anno dopo gli organizzatori alzarono l’asticella e allargarono le proprie aspettative con un tracciato di circa 360 km, nasceva così lo SwissPeaks 360. Una gara che si poteva paragonare al vicino Tor des Geants® che si corre pochi km più in là al di là delle Alpi.
Il via della 360 km viene dato a Oberwald nell’Obergoms, non lontano da Grimselpass e Furkapass,  quindi dai ghiacciai del Rodano si attraversa una lunga serie di valli alpine con viste spettacolari, con tanti kilometri in quota, per arrivare poi per l’apoteosi finale a Le Bouveret sul Lago Lemano, non lontano dal confine francese.

 

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LE GARE

SWISSPEAKS 360 (Oberwald) 364 km 26610 m+

SWISSPEAKS 170 (Val d’Heremence) 171 km 11500 m+

SWISSPEAKS 100 (Emosson) 100 km 6180 m+

SWISSPEAKS MARATHON (Chablais) 44 km 2430 m+

SWISSPEAKS SEMIMARATHON (Vionnaz) 21 km 1510 m+

 

GLI ITALIANI IN GARA

Nella 360 vinta dal canadese Galen Reynolds (85h51’), ottimo quarto posto per Matteo Bolis, mentre Luca Papi chiude ottavo. Nella gara femminile vinta da Denise Zimmermann (101h38’), troviamo due italiane nella top ten, Laura Trentani quarta e Maria Ilaria Fossati sesta.

Nei team terzo posto per Graziana Pé e Ivano Tomasetti e quarto posto per Lorenzo Catti e Lorenzo Santamaria.

Nella 170 km terzo posto per Luisa Silvestri, mentre nella 100 km è stata la nostra Annalisa Faravelli a conquistare la vittoria, mentre Davide Rivero ha chiuso quarto.

 

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LA MARATHON

Da queste parti avevo corso una splendida gara nel 1997, il Tour des Dents du Midi, quindi c’era un buon motivo per tornarci, l’altro è la simpatia di Julien Voffray, organizzatore dell’evento.

La Marathon è una gara anomala visto che prevede più discesa che salita, partendo in quota e arrivando sulle splendide rive del Lago Lemano.

Dopo una notte con pioggia e poco sonno, sotto una tendina da bivacco, al mattino prendo il bus che ci porta a Morgins, luogo di partenza.

Il percorso in particolare nella prima metà della gara è veramente spettacolare. Le viste sono ampie su tutto il Vallese, i famosi Dents du Midi dominano il paesaggio di fronte, il cielo varia dall’azzurro più intenso a un nero un briciolino preoccupante.

Ma il tempo metterà giudizio perché solo una leggera pioggerellina ci accompagnerà in due momenti, mentre il fango sarà il vero protagonista vista la pioggia della notte. Per gli atleti della 360 è quasi impossibile stare in piedi in alcuni tratti. Io mi gioco una scommessa  “devo arrivare a Le Bouveret intonso”, stranamente ci sono riuscito! Molta bella anche la parte attorno al Pas de Lovenex (28 km) e il suo bellissimo lago.
L’ultima parte si corre nel bosco, bisogna lasciare andare le gambe, per poi per percorrere gli ultimi km sul bel lungolago e tagliare il traguardo in una location molto ben curata!

 

PAROLA AI PROTAGONISTI

 

luca papi fenetre darpette

 

LUCA PAPI

L’italo-francese è un personaggio molto conosciuto, per la sua simpatia, ma soprattutto perché inanella gare lunghissime senza apparentemente nessuna fatica. Tanto per non smentirsi, finito lo Swiss Peaks 360 partirà per il Tor des Glaciers!

Luca, cosa ti ha lasciato dentro questo Swiss Peaks? Ci dici qualcosa sul percorso?

Mi ha riempito di emozioni, ho passato dei momenti indimenticabili con persone eccezionali (corridori e volontari) e ho avuto la fortuna di vedere paesaggi stupendi. Il percorso è bellissimo e esigente, veramente impegnativo e l'organizzazione impeccabile con moltissime attenzioni e piatti tipici, ci si sente veramente in Svizzera.

Il punto più spettacolare?

Senza alcun dubbio la Fenetre d’Arpette (2665 m), ci si arriva dopo 250 km circa salendo da Champex.
Il posto mi ha affascinato, ci sono arrivato che era buio, a dir poco spettacolare!

Ti aspetta il Tor des Glaciers, riuscirai a stare fermo nel frattempo?

Non ci riesco proprio, è più forte di me. Sabato ho corso la Swiss Peaks Marathon, domenica e lunedì ho aiutato a smontare le varie strutture.

 

 graziana pé ivano tomasetti

 

GRAZIANA PE’ E IVANO TOMASETTI

La coppia lombarda ha portato a casa lo Swiss Peaks 360 in poco più di 126 ore, finendo terza assoluta e prima coppia mista. Viste le difficoltà oggettive che ci sono nel correre insieme per così tanti giorni, abbiamo chiesto loro un commento.

Si tratta di un percorso impegnativo e tecnico, voi come l’avete trovato?

Graziana: Il percorso è stato veramente molto bello, sopra le mie aspettative. Tecnico, selvaggio e a tratti più “morbido”, insomma per tutti i gusti. Avevo paura di trovare molti più punti noiosi, ma a parte gli ultimi km verso l'arrivo è andata bene. L'idea di un percorso in linea mi entusiasma molto, l'immagine di una traversata è molto stimolante per me visto anche i diversi paesaggi attraversati. L'unica cosa di cui mi sono stupita è che nei punti più tecnici non c'era nessuno a presidiare, però capisco che in Svizzera ci siano altre regole .
Ivano: Abbiamo corso in un contesto montano di ineguagliabile bellezza. Si tratta di un percorso selvaggio e molto impegnativo ( ovvio che in una gara così lunga qualche km noioso sia inevitabile).

L'immagine che vi rimarrà impressa nei prossimi giorni?

Graziana: Che è stata una "figata"(permettimi il termine), un'avventura che mai prima d'ora avevo provato. Per me era la prima volta in termini di km, ore e giorni. Mi ricorderò il cibo ai ristori a qualsiasi ora ,le persone incontrate con le quali abbiamo condiviso anche qualche km, i colli uno dietro l'altro e le discese infinite. Senza dimenticare i microsonni sui sentieri e la luce della frontale di Alberto da lontano alle basi vita. Sarà difficile dimenticare in fretta!
Ivano:Guarda non ho un ricordo solo, ma mi rimarranno impressi quei luoghi in cui sei talmente "dentro" alla montagna che ti sembra ti stia abbracciando.

Com'e' andata la gestione della gara condivisa?

Graziana: E’ andata alla grande, oltre le mie e penso sue aspettative. Una gara in coppia non è semplice da gestire,  io ero molto preoccupata anche perché siamo due belle teste. Ivano ha molta più esperienza di me dopo 4 TOR e io mi sono affidata a lui su come gestire le ore di riposo. Infatti è andato tutto bene, c'è stata sintonia da subito, nessun screzio né ripensamento, anzi ero al posto giusto con la persona giusta. Ci siamo sempre detti fin da prima della gara che qualsiasi cosa ci si dovesse dire, andava detta e questo è stato. Che dire? Sono veramente felice ed incredula di come sia andata, anche il post gara perché stiamo molto bene.
Ivano: Con Graziana ( era un test per le prossime avventure ) è andata benone, meglio delle più rosee aspettative. In modo quasi spontaneo ci siamo trovati a condividere questo viaggio come se fossimo in simbiosi, direi contentissimo!