Mi piace lo sport perché tutto può succedere e nulla è mai deciso in partenza. Anche se sei piccolo, anche se provieni da un posto sfigato e senza grandi mezzi, se ti impegni a sufficienza, puoi sovvertire i pronostici. Due anni fa il Tagliamento, l’ultimo dei fiumi alpini in Europa a conservare la sua naturalità dalla sorgente fin quasi alla foce rischiava di essere devastato per sempre perché la Regione Friuli Venezia Giulia intendeva realizzare uno sbarramento nel suo tratto più caratteristico.
Contro il progetto si levarono le grida di protesta di associazioni ambientaliste e comitati, ma sembrava la solita scena già vista mille volte in cui la sconfitta sembra inevitabile: troppa la forza della politica, troppi gli interessi di Confindustria e le speculazioni di costruttori edilizi.
Tre ragazze, Cristina Chieu, Irene Chiaradia e Tanja Beinat, nate e cresciute sulle sponde del Tagliamento decisero di unire anche la loro voce a chi si opponeva al progetto. Ed essendo tre runner, idearono la “Marcia Con il Tagliamento”: con l’aiuto di Sandro Moschino, corsero per 190 km, dalla sorgente di Passo della Mauria fino al mare Adriatico. Era il 2022 e la loro “impresa” finì sulle pagine di tutti i giornali della Regione. Anche nel 2023 le tre podiste riproposero la marcia, e sempre di più furono le persone che le accompagnarono lungo il percorso.
Poche settimane fa la Regione Friuli Venezia Giulia ha finalmente rinunciato all’ipotesi dello sbarramento presso la stretta di Pinzano, preferendo soluzioni meno impattanti sul corso del fiume. Incredibile, ma vero, per una volta Davide ha battuto Golia, e una parte di questa vittoria spetta anche a queste tre ragazze.
Il 25 aprile, per l’ultima volta, Cristina, Irene e Tanja, scenderanno dal Passo della Mauria, per raggiungere Bibione il 28 aprile. “Lo spirito della Marcia, proprio perché è l’ultima edizione, sarà particolarmente goliardico” ci confidano. “Festeggeremo tutti assieme il nostro magnifico FIUME, ammirandone le acque cangianti e i bracci intrecciati, ascoltandone i sussurri e i brontolii e ricordando gli innumerevoli passi che abbiamo condiviso lungo le sue sponde.”