di Matteo Grassi
Foto ©Ylenia Zampieron (Ig: @yle_of)
Corridori,
... quest'anno ci sarà un limite di 50 partecipanti e sarà necessario svolgere almeno 1 giorno di manutenzione sentieri con noi. Solo per chi abita a più di 3 ore di auto da Trento verranno accettate anche ore di manutenzione svolte e documentate da altre sezioni locali del CAI.
Così, semplicemente e senza fronzoli gli organizzatori di Translagorai Classic annunciano sui propri canali social che per partecipare alla partenza collettiva prevista per il prossimo luglio sarà necessario aver svolto del volontariato per la manutenzione dei sentieri. Una scelta netta e decisamente controcorrente che fa riflettere, ancora una volta, sui temi etici legati a questo sport.
Ricordiamo che Translagorai Classic non è una gara, ma una formula per promuovere e dare ufficialità al FKT (Fastets Known Time, ovvero il tempo più veloce conosciuto) lungo il tracciato della Translagorai, traversata già nota come avventura zaino in spalla e sacco a pelo (data l'esiguità di rifugi lungo il tracciato), ma anche come banco di prova dei pionieri del trailrunning che si sfidavano per riuscire a compiere i circa 80 km da Passo Rolle a Panarotta (o viceversa) in meno di 24 ore. Nel 2020 a Francesco Paco Gentilucci, già ideatore di URMA, viene l'idea di consacrare questa sfida e mettere in palio niente meno che un adesivo per i runner capaci di stare sotto le 24 ore.
Vista la crescente richiesta di partecipazione alla sfida con partenza collettiva agli organizzatori è piaciuta l'idea di non mettere come criterio di accesso una quota di partecipazione o altro prerequisito selettivo se non quello di aver svolto del volontariato per la manutenzione dei sentieri...
Ne abbiamo parlato con Filippo Caon.
Avete proposto un'uscita di manutenzione sentieri propedeutica alla Translagorai, un po' come in certe gare d'oltreoceano in cui è richiesto del volontariato per poter accedere alle iscrizioni. È così?
Esatto, molte gare negli Stati Uniti richiedono di aver svolto alcune ore di manutenzione sentieri o su percorsi di gare o presso enti organizzativi che si occupano di questo perché loro mettono al centro non solo il principio del volontariato, ma soprattutto il fatto che l'evento sportivo oltre alla partecipazione alla gara è anche tante altre cose come assistenza, pacing, volontariato... Questa impostazione ci è da sempre piaciuta e così abbiamo approfittato del fatto che Transalagorai Classic iniziasse ad avere un certo seguito per proporre un weekend - facoltativo - lo scorso anno, di manutenzione dei sentieri.
Visto l'esito estremamente positivo di quell'esperienza abbiamo pensato di confermarla e utilizzarla come criterio di accesso alla gara, togliendo l'iscrizione su invito. Abbiamo trovato così una formula per unire la necessaria selezione dei partecipanti, vista la crescente richiesta, con un azione utile, non solo alla corsa stessa, ma più in generale alla montagna e a suoi molteplici fruitori.
Ci spiegheresti come funziona?
Per questo tipo di attività facciamo riferimento alla SAT che è l'associazione, l'equivalente del CAI in Trentino, preposta alla gestione e manutenzione dei sentieri. Pertanto una volta raccolte le adesioni presso i nostri canali ci interfacciamo con la sezione locale della SAT che ci dà le indicazioni dei lavori da fare.
Lo scorso anno abbiamo lavorato sul percorso Trans Lagorai occupandoci della segnaletica verticale, pali e cartelli, e di quella orizzontale cioè i segni dipinti nel tratto tra forcella Cupolà, sotto cima Litegosa, fino a Corona di Moregna che è un tratto abbastanza lungo e tecnico. Quest'anno invece siamo stati indirizzati al gruppo di Cima d'Asta in parte sul percorso dell'Alta via del Granito, in parte sul percorso della Cima d'Asta Skyrace e su altri sentieri, svolgendo un lavoro di vera e propria manutenzione del fondo con tanto di piccone.
Pensi che questa idea possa essere esportata anche ad altre manifestazioni sul nostro territorio? La messa a disposizione di manodopera dei partecipanti alle gare potrebbe essere una risorsa enorme rispetto alle attuali energie di chi si occupa di manutenere i sentieri...
Sicuramente è una attività teoricamente estensibile a qualsiasi manifestazione di trail e di fatto non è nemmeno un grande onere organizzativo. Certo sarebbe meraviglioso che anche altre gare la facessero propria, pensiamo cosa potrebbe significare se UTMB chiedesse anche solo 1 ora di volontariato, sarebbero 10.000 ore di manutenzione dei sentieri, e se ne chiedessero 8 addirittura 80.000! Sì, sarebbe il momento di iniziare a farlo.
Inizialmente pensavamo fosse un'azione più che altro simbolica, finalizzata a sensibilizzare sul fatto che i sentieri richiedono cura e manutenzione. Ma dopo la prima esperienza i referenti SAT ci hanno detto che con le loro forze normali per fare quello che noi abbiamo fatto in due giorni ci avrebbero messo un anno. Solo allora ci siamo resi conto del reale peso di questa cosa.
Vorrei aggiungere infine che abbiamo ragionato e affrontato anche il tema della distanza dal luogo della corsa e abbiamo pertanto messo una soglia limite di tre ore. Ovvero chi abita più distante da Trento e Lagorai può svolgere la manutenzione dei sentieri presso una sezione locale del CAI.