A cura di Diego Trabucchi
Ruth Croft la fortissima atleta neozelandese supportata dal brand SCOTT si conferma ai vertici mondiali di trail e corsa in montagna. Attualmente terza nel ranking internazionale con la bellezza di 800 punti secondo il performance index di ITRA. Si racconta ai lettori di Spirito Trail alla fine di un 2020 difficile, svelando i suoi segreti: obiettivi, allenamenti, materiali e alimentazione.
Ciao Ruth, come stai?
Sto bene grazie. Ho appena tirato le mie conclusioni per la stagione estiva e non sono davvero un fan dell'inverno, quindi sto attualmente cercando di organizzare la mia fuga a casa in Nuova Zelanda.
Questa "stagione delle corse" 2020 è stata piuttosto insolita. Qual è il risultato finale dal tuo punto di vista?
È stato sicuramente un anno strano per me, ma lo è stato per tutti. Ho avuto la fortuna di partecipare ad alcune gare ma sicuramente mi sento come se non avessi mai trovato una buona forma fisica quest'anno. Nel complesso va bene così perché, se guardo al contesto, ci sono persone che hanno perso il lavoro, amici e familiari con il COVID, quindi la mia stagione di gare sembra piuttosto insignificante in confronto. Anche se le gare non sono state così importanti quest'anno, mi hanno dato la possibilità di lavorare su altri aspetti della mia vita come lo studio della naturopatia e ho anche avuto l'opportunità di trascorrere più tempo con la famiglia e gli amici in Nuova Zelanda, quindi c'è sempre un lato positivo.
Quali sono i tuoi piani per i prossimi mesi? Vorrai (sarai in grado di) gareggiare nell'estate neozelandese?
I confini della Nuova Zelanda sono ancora chiusi ai non cittadini e il mio partner non è _kiwi_, quindi attualmente stiamo facendo domanda per un visto per lui e speriamo che venga accettato e possiamo tornare a casa mia. All'arrivo in Nuova Zelanda devi eseguire una quarantena obbligatoria di 2 settimane in hotel assegnati specifici. La ricompensa per questo è che la vita in Nuova Zelanda è in una situazione essenzialmente "normale" e le competizioni potranno svolgersi durante l'estate. Quindi, se tutto va bene e torno in Nuova Zelanda, farò alcune gare di trail in Nuova Zelanda; se questo piano non funzionasse, troverò un posto caldo dove allenarmi per una maratona su strada durante l'inverno.
© Joao Faria
Lunghi periodi praticamente senza gare hanno costretto atleti d'élite a progettare sfide speciali con il supporto degli sponsor (FKT, ecc.). Qual è la tua visione rispetto a questo fenomeno?
Penso che sia un'ottima idea. Se sei un atleta che si allena per competere e le gare non ci sono, gli FKT possono aiutarti a riempire quel vuoto. Penso che per gli atleti sia importante trovare qualcosa che ti motiva andare avanti. Senza gare ci è stato dato del tempo: il tempo per lavorare sui punti deboli e la possibilità di essere più prudenti nell'allenamento e non spingere troppo i limiti.
Com'è la tua preparazione tipo nel corso dell'anno? Quale periodizzazione segui quando passi da un'estate (in Nuova Zelanda) ad un'altra (ad esempio: nell'UE)?
Quando sono in Nuova Zelanda d'estate, approfitto del periodo per effettuare l'allenamento di base. Consiste in molto lavoro aerobico di lunga durata, cross training sulla bicicletta e due sessioni di forza e potenziamento specifico alla settimana. Il mio chilometraggio in questa fase periodo può essere compreso tra 100-140 km e 3000 + m di dislivello alla settimana.
Una volta arrivata in Europa, il mio chilometraggio diminuisce molto, soprattutto perché corro su distanze più brevi, e quindi è realmente necessario recuperare e fare _tapering_ tra le gare. Dopo che la stagione agonistica è finita, normalmente abbandono i piani di allenamento strutturato e mi ritiro a meditare per 2-4 settimane, prima di tornare gradualmente a costruire la base nella stagione successiva.
© Jordi Saragossa
Uno dei tuoi sponsor principali, Scott, produce anche biciclette: ti piace pedalare o preferisci correre veloce e leggero sui sentieri?
Sì, vado sicuramente in bici soprattutto in bassa stagione, faccio mountain bike e bici da strada per il cross training.
Dato che parliamo di materiali, secondo te, qual è l'importanza dell'attrezzatura nel trail running, rispetto alla corsa su strada e quale attrezzatura usi normalmente nelle ultra.
La differenza principale è che le gare trail - specialmente le ultra - sono molto più lunghe e possono tenersi in condizioni meteorologiche avverse, quindi per un ultra vuoi sempre portare l'attrezzatura giusta: una buona giacca, pantaloni impermeabili, buff, guanti, etc. Il materiale ha un suo peso, ma vale sempre il discorso che se ti fai male e ti trovi in una zona remota la tua attrezzatura può farlo salva la tua vita. Uno zainetto con riserva idrica è poi fondamentale: in una maratona su strada di 2 ore puoi cavartela senza attenersi al tuo piano di rifornimento, mentre in un'ultra questo sarebbe un errore che potrebbe costarti la gara.
Nelle ultra vuoi scarpe che ti diano più supporto e protezione (come Scott Supertrac RC Ultra), rispetto alle scarpe da strada. Per le competizioni più lunghe, raccomando di prenderle mezza taglia in più per tenere conto del piede che si potrebbe gonfiare nel corso della gara. Tanti usano i bastoncini, specialmente in montagna; per chi li vuole usare, raccomando di usarli in allenamento prima della gara. Infine, consiglio sempre ai trail runner di portare un localizzatore personale. Molte delle aree in cui corro in Nuova Zelanda sono spesso molto remote e non hanno la ricezione di telefoni cellulari. I localizzatori hanno costi ragionevoli e in ogni caso possono salvare la vita.
Segui qualche dieta specifica o strategia di integrazione alimentare per competere o durante l'anno?
Sono intollerante al glutine, ma questa è l'unica particolarità. Sono stata vegetariana per 7 anni, ma sono arrivata al punto in cui quel regime non funzionava più per me, quindi ho iniziato a mangiare più carne. Cerco di alimentarmi con varietà e scelgo cibi integrali; in aggiunta, uso integratori per il ferro, olio di pesce (omega-3) e magnesio.