Intervista a Fabiola Conti
di Maurizio Scilla
27 anni, milanese, è il volto nuovo dello scenario italiano del trail running e dello skyrunning. Scopriamo qualcosa in più su questa ragazza dalla testa rasata, mamma e Ufficiale negli Alpini.
Da piccola hai sempre praticato l’atletica leggera o anche qualche altro sport?
Pratico il nuoto sin da molto piccola, prevalentemente discipline di fondo, e devo dire che questo è sicuramente lo sport principale che più mi ha accompagnato nel corso della vita. Non ho mai smesso di nuotare e tuttora, il nuoto costituisce circa un terzo della mia routine settimanale di allenamento. Nuoto circa 4/5 ore la settimana coprendo grossomodo tra i 20 e i 30 km nelle settimane di " carico ". Ho iniziato a correre all'inizio della mia formazione militare, e ho proseguito tra alti e bassi (a livello di risultati) per tutto il periodo della mia formazione.
1h16’16” nella mezza maratona a Torino nel 2016 anche su strada non scherzavi!
Nel 2016 mi ero appena trasferita da Modena a Torino per completare il mio ultimo step formativo triennale, ed è stato un periodo in cui sono riuscita ad ottenere soddisfacenti risultati nelle gare su strada, prevalentemente nella mezza maratona. Oggi mi dedico soltanto alla corsa in montagna e perciò anche se il mio allenamento è fondato perlopiù sulla corsa su strada, non ho ancora riscontri cronometrici" ufficiali" dei miglioramenti che sono riuscita ad ottenere nell' ultimo anno.
Come mai la scelta di entrare nell’Esercito e quali sono le tue ambizioni?
Ho scelto l'esercito perché fin da piccola ero affascinata dal Corpo degli Alpini e da tutto ciò che riguardava la montagna e l'alpinismo in genere. Diciamo che in questo modo sono riuscita a coniugare le due cose!
Ad oggi ambisco semplicemente ad avere una vita felice, realizzata principalmente dal punto di vista familiare (che per me è ciò che più conta in assoluto), lavorativo e sportivo, e per il momento devo dire che per fortuna la cosa mi sta riuscendo, anche se niente è mai senza fatica!
La tua testa rasata mi ricorda la cantante Sinhead O’Connor, come mai questa scelta?
Volevo rasarmi i capelli da molto tempo, poi finalmente ho trovato il momento e l'ispirazione giuste per farlo. Ognuno di noi esprime e trasmette la propria personalità attraverso molte cose, perché no anche con un taglio di capelli. Trovo questo look molto adatto al mio carattere, mi fa sentire bene, e fra le altre cose credo sia anche estremamente femminile, per quanto possa apparire controcorrente.
Ci sveli la Fabiola al di fuori dell’ambiente “corsa”?
Fuori dall' ambiente " corsa " sono una mamma e una moglie, e sono comunque sempre molto " di corsa ". Ho conosciuto mio marito vari anni fa in Valle d'Aosta, poi per ragioni lavorative ci siamo trasferiti in Alto Adige, a Vipiteno, dove lavoriamo entrambi. Senza nulla togliere a questa splendida terra, ambiamo entrambi a ritornare presto in Val d' Aosta, dove abbiamo comunque lasciato un pezzo della nostra vita, e dove è nata nostra figlia Sofia. Al di là della dimensione familiare, ho sempre amato molto leggere e viaggiare, i viaggi d'avventura, quelli da prendere e partire, senza comfort e senza nulla di programmato. Ultimamente viaggio con la scusa delle gare, nel senso che per stare dietro alla stagione, sfrutto i posti dove gareggio per fare anche un po’ di micro- vacanza, che altrimenti non avrei il tempo di fare. Quindi so già che quest’estate vedrò parecchi posti nuovi.
Cosa ha fatto scattare il passaggio dalle corse su strada allo skyrunning, trail?
Ho iniziato a correre in montagna perché la mia vera passione è rivolta proprio alle montagne. Per quanto utilizzi la strada e la pista nei miei allenamenti, non prediligo correre su strada. Vero è che se vuoi andare forte in montagna, devi andare forte su strada, c'è poco da fare.
Il tuo tipo di gara ideale?
Mi trovo a mio agio nei Vertical e su tutte le distanze dai 10 ai 45 km, per il momento preferisco non andare oltre. Amo lo skyrunning ma anche il trail e la corsa in montagna, mi piace correre indifferentemente su sentieri più o meno " tecnici", anche perché le abilità in gioco sono parzialmente diverse e mi piace esercitarle tutte quante.
Vai forte nei trail, nelle sky e nei vertical, sei un’atleta davvero completa, ma dove ritieni di essere più forte?
Ritengo che il mio livello si equivalga nelle varie discipline che pratico, non ce n'è una nella quale mi sento particolarmente più forte. Forse devo maturare ancora nei sentieri molto tecnici, ma ritengo che la stagione invernale del trail in questo senso sia stata molto utile.
Ci sveli i tuoi allenamenti? Cosa hai cambiato in questi anni e qual è il tuo allenamento preferito?
Per quanto riguarda i miei allenamenti preferisco non svelarli per intero, l'allenamento che preferisco, oltre al nuoto, è l'interval training corso su terreno vario, lo pratico però una sola volta ogni due settimane, per il resto corro su strada utilizzando i mezzi classici di allenamento: ripetute, fondo medio, fartlek, come tutti, credo. Avendo vissuto nell' ultimo anno a Milano in maniera più o meno continuativa, sempre per motivi lavorativi, le occasioni di correre in salita si sono ridotte e perciò, al di là degli allenamenti alla mitica "montagnetta", ho inglobato le gare all’interno degli schemi di allenamento, assicurandomi così come minimo una seduta in montagna a settimana: la gara, appunto.
Come riesci a coniugare l’Esercito, le corse, famiglia e la piccola Sofia?
L'esercito e la corsa si coniugano benissimo, infatti eccellere nella preparazione fisica è uno dei primi doveri di un militare. Le gare sono nel fine settimana e quindi non disturbano in alcun modo il servizio, per quanto riguarda gli allenamenti, chiunque riesce a ritagliarsi un paio di ore per allenarsi ogni giorno, è una questione di volontà. La mia volontà è ferrea in questo senso. La famiglia è sempre con me, mio marito si occupa di nostra figlia quando io non posso e io faccio lo stesso. Avere una figlia piccola facendo questo lavoro e seguendo gli impegni agonistici può non sembrare semplice, ma tutto quanto è perfettamente fattibile, e resta anche del tempo per rilassarsi.
In gara vediamo le due Fabiole, quella sul percorso con occhi di tigre, pieni di determinazione e quella all’arrivo sempre sorridente. Cosa ti dice la testa mentre sei in gara?
Purtroppo devo ammettere che non mi piace perdere. Ho lavorato su di me moltissimo dopo ogni sconfitta, anche soltanto dopo un secondo posto. In gara la testa mi dice che devo soltanto arrivare davanti, non parto mai con un obiettivo diverso e tendo a non considerare mai la possibilità di arrivare seconda. Ovviamente questo in realtà è successo e succederà sicuramente moltissime altre volte, ma il momento della competizione è solo pura competizione. Poi la gara finisce e si può tornare a rilassarsi. In fin dei conti l'importante è lo sport, l'ambiente che si crea intorno alle gare e la passione che tutti ci mettono, atleti, organizzatori, sponsor e chiunque faccia parte di questo bel mondo che gira intorno a questo sport.
Le gare le prepari prima anche tatticamente o parti e vai a sensazione?
Le gare le studio dal punto di vista topografico. Non amo la ricognizione sul percorso, non lo faccio quasi mai anche per mancanza di tempo. Colgo sulla carta tutte le informazioni che mi servono, cerco di pianificare l'andatura a seconda del tipo di terreno che mi trovo ad affrontare passo dopo passo per tutta la gara. Mi fisso dei cancelli personali che spesso riesco a rispettare e progetto il tempo finale che intendo impiegare per concludere la gara. Ovviamente ci sono degli imprevisti, ma questo metodo ha un’attendibilità almeno del 90 per cento. Almeno per me!
Se dovessi dire in percentuale quali sono i tuoi margini di miglioramento?
Non saprei dirti quali sono i miei margini di miglioramento, probabilmente sono molto vicina ai miei limiti oramai. Ma non voglio fare previsioni su questo.
Programmi per quest’anno? Golden Trail Series, Skyrunner World Series, Mondiali di Skyrunning. Se dovessi scegliere una gara sola che ci terresti vincere?
Non posso scegliere una gara sola che vorrei vincere, sono troppe le gare stupende che vanno in scena nel panorama nazionale ed internazionale. Posso solo dire che il mio prossimo obiettivo internazionale sarà l’8 maggio la Skyrace de Matheysins in Francia che fa parte delle Skyrunner World Series e poi una classica come Zegama alla fine del mese.
È un’emozione particolare vincere una gara come prima assoluta, come al BVG?
Sicuramente è una soddisfazione, come lo è stata l'anno scorso anche la prima piazza al termine del Trail del Fallere. Tuttavia sono dell'idea che i piazzamenti abbiano un valore in termini assoluti fino a un certo punto. Quello che più guardo al termine di una prestazione sono i riscontri cronometrici e le sensazioni, l'importante è che ci sia sempre un andare avanti e fino adesso da questo punto di vista la stagione mi sta dando grosse soddisfazioni.