Testo e foto Maurizio Scilla
PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI
Il Parco si estende tra le regioni di Marche e Umbria, comprende quattro province: Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Perugia. Il paesaggio predominante è quello del massiccio calcareo della catena degli Appennini, mentre il monte più alto, è il Monte Vettore che con i suoi 2476 m.
In pratica tutta la zona del Parco è stata colpita dal sisma del 2016, quindi meglio verificare la percorrenza di strade e sentieri su http://www.sibillini.net/il_parco/gps/mappaSisma.jpg?v=1.0, il sito viene aggiornato ad ogni cambiamento avvenuto ed è anche un ottimo punto di riferimento per raccogliere info utili.
LOGISTICA
Noi come base logistica abbiamo scelto Norcia, poteva essere interessante anche Castelluccio, ma dopo il terremoto sono minime le possibilità di trovare qualcosa, in pratica tutto il paese è ancora zona rossa.
A Norcia i segni del sisma sono ancora ben evidenti, facendo due passi nel centro storico si ha ancora più l’idea della forza che ha avuto.
ITINERARI
Abbiamo scelto per voi tre itinerari, ma l’offerta è ampia, ci si può sbizzarrire, tanti sono i tratti in cresta che si possono percorrere. Un po’ carente la segnaletica al di là del Grande Anello dei Sibillini ( 125 km e 5500 m+) e su alcuni sentieri.
LA FIORITURA DI CASTELLUCCIO 27 km 730 m+
L’anello parte dal Valico di Castelluccio (1520 m), punto panoramico sui Piani di Castelluccio, si sale su una pista che si porta sul lato destro del Monte Ventosola, a una forca i segnali del Grande Anello continuano sul versante destro, ma noi seguiamo la cresta, molto più panoramica, seppur più faticosa, si sale fino al Monte Vetica (1714 m), si continua a salire, per scendere poi a una forcella dove si ritrova il percorso del Grande Anello e lo si segue, per abbandonarlo poi solo quando si trova l’indicazione per Castelluccio. Seguendo una strada sterrata in discesa si arriva al paesino (11 km circa). Se capitate nel periodo della fioritura, difficile non fermarsi più volte per apprezzare la varietà di colori che riempie la piana, qualcosa che ti lascia a bocca aperta, sconsigliata la zona di Castelluccio la domenica, traffico in tilt e migliaia di persone. Poco prima del paese si prende un largo sentiero prima in discesa e poi in piano che porta a un Ranch dove si attraversa la strada e si segue una sterrata in piano, la stessa prosegue tra due vallette in direzione del Pian Piccolo, ma attorno al 18 km si prende a destra e dopo circa 3 km nei pressi di un laghetto si prende a sinistra per salire al Colle Le Cese (24 km circa). Da qui ritroviamo i segni del Grande Anello, li seguiamo in salita, siamo nella zona degli impianti sciistici di Forca Canapine, forzatamente inutilizzati a causa dei danni procurati nel 2016, un km circa di discesa poi ci riporta al punto di partenza.
MONTE VETTORE E LAGO DEL PILATO 20 km 1760 m+
Partenza da Forca di Presta (1536 m), valico che segna il confine tra Marche e Umbria, il sentiero sale ghiaioso nella prima parte, in pratica sul crinale, sale fino al Monte Vettoretto fino a raggiungere il Rifugio Tito Zilioli (2238 m) e la Sella delle Ciaule, tenendo la destra si raggiunge la vetta del Monte Vettore (2476 m , 5 km circa). Siamo sulla montagna più alta delle Marche con viste a 360°, ridiscendiamo al Rifugio e attacchiamo la cresta che abbiamo di fronte, il tratto che porta a Punta di Prato Pulito (2373 m) e poi Cima del Lago è impegnativo, si avanza su tracce di sentiero detritico, si prosegue poi sull’aerea cresta, ora quasi pianeggiante, per raggiungere la Cima del Redentore (2448 m, 8 km circa). Le viste sui 3 Piani di Castelluccio (Piccolo, Grande e Perduto) situati 1100 m al di sotto e i loro famosi colori sono grandiose. In cresta si notano le spaccature dovute al sisma, abbastanza impressionanti! Si perde quota poi sempre in cresta fino alla Forca Viola, si svolta a destra e si continua a scendere tramite ripidi tornanti per poi percorrere un lungo traverso e infine salire fino ai Laghi del Pilato (1940 m 15 km).
Si apre finalmente la visuale sui due specchi d’acqua, il primo a forma di cuore, il secondo più circolare. Nelle stagioni più ricche d’acqua i due laghi si uniscono a formare una sorta di occhiale.
Qui vive il minuscolo chirocefalo del Marchesoni, un crostaceo endemico rosso corallo che misura dai 9 ai 12 mm. Le uova sopravvivono anche al gelo e si schiudono solo quando il clima è favorevole.
300 m di dislivello ci separano dal Rifugio Zilioli, dal quale si scende sul sentiero che abbiamo percorso all’andata fino a Forca di Presta.
IL MONTE SIBILLA 24 km 1600 m+
Poco prima di Castelluccio si imbocca una sterrata sulla destra dove si lascia l’auto e si trovano le indicazioni per la Capanna Ghezzi che si raggiunge facilmente, per proseguire poi verso il passo del roccioso Palazzo Borghese, si prosegue quasi in piano fino a un ometto di pietre che indica la via al Monte Porche. La salita è breve ma faticosa, non essendoci sentiero, si sale infatti tra zolle d' erba e terra e pietrame. Dai 2233 m della vetta ( 7,5 km circa), la vista spazia dai laghi del Pilato, al Monte Vettore e alla lunga cavalcata di creste che, passando per Cima Vallelunga, arriva al Monte Sibilla. Percorriamo la spettacolare ondulata linea spartiacque fino al monte che deve il suo alone di mistero alla leggenda della Sibilla, figura mitologica che abitava la grotta omonima, veramente spettacolari gli ultimi metri!
Il ritorno è stato fatto sullo stesso percorso dell’andata ma è così bello che non risulta per nulla noioso.